
Aurelio Amendola, fotografo di fama mondiale, supera la sua pratica consolidata della stampa su carta per raccogliere la sfida del...
Aurelio Amendola, fotografo di fama mondiale, supera la sua pratica consolidata della stampa su carta per raccogliere la sfida del medium contemporaneo per eccellenza, il digitale, esponendo i suoi scatti dedicati a Michelangelo sugli schermi della galleria fiorentina ’Rifugio Digitale’. Uno spazio che trae la propria identità dalla sua origine: un bunker antiaereo costruito a Firenze durante la Seconda Guerra Mondiale per proteggere il quartiere dai bombardamenti.
Lo storico dell’arte Antonio Natali, insieme al fotografo pistoiese, ha selezionato le immagini, curando la mostra e il volume dal titolo ’Aurelio Amendola per Michelangelo. Il primato dell’Informale’, invitando a prestare attenzione a qualcosa di totalmente diverso rispetto all’iconografia canonica alla quale siamo abituati. Ci viene presentato infatti un Michelangelo aniconico.
"Le immagini che Aurelio trae dai marmi di Michelangelo possono ora essere esegesi in figura, ora riletture originali, ora personali desunzioni - spiega Natali - . I tagli inusitati, gli sbattimenti d’ombra, i contrasti risoluti di luce e buio che informano le opere d’Aurelio sono attestati inequivocabili della fotografia come esito di un’operazione critica".
O.Mu.