PIETRO MECAROZZI
Cronaca

Autobus a Firenze, un’odissea. Rabbia dei passeggeri per i ritardi e le corse saltate

Nelle strade nevralgiche tra tratte soppresse o deviate anche a causa del cantieri della tramvia. At corre ai ripari. Giorgetti: "Cantiere di San Marco finito per l’inizio delle scuole"

L'odissea degli autobus a Firenze (Foto Cabras / New Press Photo)

Firenze, 26 luglio 2023 – Braccio alzato madido di sudore mentre il 12 sfreccia sull’asfalto rovente delle 14, saltando la fermata prevista nella tratta. "Un’altra volta, non ci credo", sbuffa una donna sotto la pensilina. "Era già mezz’ora che stavo aspettando – continua la signora fiorentina – e adesso non so neanche quale corsa devo prendere, visto che hanno stravolto tutti i percorsi per via dei cantieri in città".

Spostarsi con l’autobus a Firenze è diventata ormai un’odissea. Corse soppresse, tratte smantellate, lunghi ritardi e fermate introvabili. Tutto è stato segnalato ai passeggeri a tempo debito dalla società Autolinee toscane, ma la novità dell’aumento del prezzo del biglietto – che dal dal 1° agosto passerà da 1,50 euro 1,70 euro per la corsa standard – ha risvegliato i malumori di chi sui mezzi di trasporto ci fa affidamento.

Alcuni dei disagi nascono dalla cantierizzazione per i lavori tramviari per la T2 – soprattutto sul viale Spartaco Lavagnini, in piazza della Libertà e in San Marco –, che hanno congestionato il traffico e aggravato i tempi di percorrenza dei viaggi. Cronometro alla mano, infatti, da via Giuseppe Verdi, a pochi passi da piazza Santa Croce, alla Stazione centrale ci vogliono circa una quarantina di minuti. Il ‘budello’ di vie del centro storico è per natura un circuito difficile da affrontare per gli autisti di Autolinee toscane (At), che (in estate soprattutto) si trovano a fare i conti anche con le incursioni laterali, e in contromano, dei riders a cavallo di biciclette e motorini, ma anche con turisti annebbiati dal caldo e dalle bellezze fiorentine che passeggiano al centro delle strade. Infine, ma forse per primi, proprio i cantieri. Prima San Marco, poi piazza della Libertà e l’inizio di viale Lavagnini sono un collo di bottiglia per il traffico.

Tutti i giorni la stessa storia – confessa Maria, che da sempre si muove con i mezzi –, ci troviamo in fila a fissare gli operai che sventrano la città". Uno ‘stomaco’ fatto di tubi e ferri operato a cielo aperto che ha spinto Autolinee – a inizio giugno – a modificare i percorsi delle linee 1, 6 e 14 al fine di rendere maggiormente regolare il servizio. "Una decisione arrivata dopo numerosi incontri con il Comune di Firenze – spiega Massimo Milli, segretario di Faisa-Cisal –, al quale da lunedì è seguito anche l’aumento dei tempi di percorrenza e la sincronizzazione dei semafori". A questo, sottolineano da Autolinee toscane, è stato affiancato anche un team di dieci autisti ‘di riserva’ (pagati dal Comune di Firenze), che hanno licenza, per esempio, di intervenire con un ulteriore bus di sostegno quando una corsa è troppo in ritardo.

“Tutti i turni sono coperti, questo è stato assodato anche da At – continua Milli –, chiaramente i disagi sono ancora presenti, e bisognerà intervenire di nuovo in vista dell’inizio delle scuole a settembre e un flusso maggiore di corse". In questi mesi estivi le corse sono diminuite all’incirca del 25%, sia per via delle ferie degli autisti, sia per le minore presenze di cittadini in città. Chi è rimasto a Firenze, però, e dalla stazione centrale vuole andare verso piazza Beccaria, o costeggiare la riva dell’Arno, deve comunque fare i conti - sempre cronometro alla mano - con quasi quarantacinque minuti di viaggio. Il punto più temibile, dove i clacson fanno da padrone, è viale Filippo Strozzi, dove i dodici metri dell’autobus fanno fatica a muoversi tra le colonne di auto. Il ritardo si comincia ad accumulare, e alla prima fermata a lamentarsi – questa volta – c’è Gabriella: "Non ce l’ho con gli autisti, loro non hanno colpe – spiega la donna –, ma ci sono troppi ritardi, come del resto c’erano anche prima dell’apertura dei cantieri".

Tra le crepe del mondo del trasporto pubblico, c’è poi la questione dei pochi autisti: "Autolinee toscane sta continuando ad assumere – chiosa Milli –, ma c’è anche molto turnover di pensionati e intoppi burocratici per l’assegnazione delle patenti. Speriamo in nuovi arrivi direttamente dall’accademia per autisti".

Più dipendenti significa più corse. Più corse si traduce in meno inconvenienti per i passeggeri. Obiettivo che si auspica anche il Comune di Firenze: "Stiamo dialogando con At per farci trovare pronti quando riapriranno le scuole e ci saranno più tratte da coprire – spiega l’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti –. Il cantiere di San Marco, per esempio, sarà concluso in tempo per la riapertura scolastica, e questo è un gran traguardo". Altra storia invece per i tempi di percorrenza: "Dovranno essere rivisti da Autolinee – continua Giorgetti – in quanto non combaciano con la realtà dei fatti. Sono questioni, però, che dovranno essere valutate da settembre, quando il flusso delle corse dei bus tornerà a pieno regime".