BARBARA BERTI
Cronaca

Autolinee Toscane, l’appello dei sindacati : "Autisti non idonei: un piano per tutelarli"

La Filt Cgil: "Ci sono mezzi e strumenti per arrivare a una soluzione condivisa"

La Filt Cgil: "Ci sono mezzi e strumenti per arrivare a una soluzione condivisa"

La Filt Cgil: "Ci sono mezzi e strumenti per arrivare a una soluzione condivisa"

"Tutelare il personale inidoneo". È l’appello dei sindacati (Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Faisa-Cisal) ad Autolinee Toscane, l’azienda che si occupa del tpl a Firenze e in tutta la Toscana. "La problematica del personale inidoneo si sta espandendo, creando forte preoccupazione tra i lavoratori che, dopo avere svolto per anni una mansione riconosciuta come usurante, al verificarsi di un problema di salute, temono la possibilità di non essere ricollocati" dicono i sindacalisti della Filt ricordando che "gli autisti ogni due o cinque anni, in base all’età anagrafica, devono sottoporsi a visita medica per valutare le condizioni di salute". Se il medico certifica che l’autista non è idoneo alla guida "l’azienda lo mette in aspettativa. Questa può durare fino a 18 mesi con lo stipendio al 50%, poi il lavoratore resta a casa a stipendio zero" spiegano ancora i sindacalisti, ricordando che "al problema di salute si aggiungono problemi economici e psicologici".

Secondo i dati del sindacato, su 3.800 autisti in forza ad At (a livello regionale) circa un centinaio sono inidonei e di questi oltre la metà opera su Firenze. "In passato erano state concordate, anche con il coinvolgimento delle istituzioni locali, soluzioni a tutela del salario e della salute del lavoratore in modo da evitare che da un problema oggettivo ne derivasse anche uno economico" ricorda la Filt che oggi è pronta a proporre un pacchetto di soluzioni all’azienda: dalla ricollocazione alle mansioni di controllo e biglietteria alla creazione di una task force per le informazioni sulla viabilità passando per il controllo delle fermate e delle corsie preferenziali. "A nostro avviso ci sono i mezzi e gli strumenti per poter trovare una soluzione strutturale di un problema che con il tempo potrebbe ingigantirsi dato l’aumento dell’età media del personale e le condizioni di lavoro sempre più pesanti" sostiene la Filt. Alcuni lavoratori "potrebbero nascondere problemi di salute per la consapevolezza che andrebbero a compromettere il loro percorso lavorativo e di conseguenza salariale: tale situazione deve essere scongiurata nell’interesse di tutti i soggetti coinvolti" sottolinea ancora la Filt. "Chiediamo un atto di responsabilità da parte delle istituzioni in modo che vengano date risposte concrete a chi non deve essere considerato solo un numero bensì una risorsa da valorizzare all’interno di un contesto lavorativo" concludono i sindacalisti. Il primo incontro con l’azienda è fissato per il 16 aprile.

Barbara Berti