
Firenze, 25 marzo 2025 – Sanatoria sospesa. Da Roma è arrivato un bel dietrofront direttamente dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini. Serviranno “ulteriori approfondimenti” rispetto al decreto uscito dal Mit dal potenziale enorme: quello di porre fine all’era dei ricorsi per le multe da eccesso di velocità generate dall’occhio elettronico degli autovelox “omologando d’ufficio” tutti i dispositivi posteriori all’agosto 2017. Il vulnus sarebbe attribuibile a un problema di gerarchia delle fonti. Il rischio, però, è il perdurare di un caos normativo tutt’ora esistente tra velox “autorizzati” ma non omologati. Proprio quel grimaldello sollevato dagli automobilisti per stralciare in via giudiziale le sanzioni ricevute.
“Le incertezze sulla normativa degli autovelox sono pericolose anche perché rischiano di dare segnali contraddittori ai cittadini - la sferzata dell’assessore alla Mobilità Andrea Giorgio – Sono strumenti che permettono di disincentivare gli eccessi di velocità in città e sono fondamentali, è assurdo che ci sia chi viaggia a 100kmh, a volte anche 150kmh, nelle strade della nostra città, dove possono attraversare le persone e si mette a rischio la loro vita”. Ora, le postazioni attorno al perimetro di Firenze sono 21. Compresi 4 velocar, tecnologicamente più avanzati per la capacità di ponderare la velocità media entro un range di 35 metri. Palazzo Vecchio aveva già chiarito nelle scorse ore che in caso di piena operatività del decreto Salvini “solo una piccola parte” dei velox andranno spenti e adeguati per l’ottenimento dell’omologazione. Di fondo,“i velox servono”, ribadisce Giorgio. Primariamente come dissuasori di velocità. Funzione essenziale per abbassare il tasso di mortalità in caso di incidenti tra auto o con il coinvolgimento di pedoni.
La proporzione aurea è la seguente: maggiori sono le velocità di percorrenza, minori sono i tempi di reazione del guidatore. Ergo, in caso di collisione il rischio di lesioni gravi o di morte aumenta. Un impatto a trenta chilometri orari porta con sé una possibilità di sopravvivenza di 9 casi su 10. Tasso che cala a picco con velocità pari a 50 orari: meno di due soggetti su dieci coinvolti riescono a sopravvivere. Margine ridotto a zero in caso di incidente con un veicolo marciante a 70 orari.

“Grazie ai velox siamo in grado di ritirare la patente a chi si comporta così ed evitare che mettano a rischio la vita di innocenti - aggiunge Giorgio – Non è uno scherzo: sulla strada si muore a causa della velocità e dobbiamo difendere i cittadini da chi non capisce che guidando si hanno grandi responsabilità. Noi andremo avanti per rendere le nostre strade più sicure, con controlli, con la messa in sicurezza degli incroci, con le strade 30, con l’illuminazione e con tutto quello che possiamo fare. Per la prima volta abbiamo fatto un bando da 500mila euro rivolto a associazioni e enti del terzo settore per promuovere l’educazione alla sicurezza stradale e sperimentare anche nuove soluzioni come le strade e le piazze scolastiche o i pedibus”.
Fanno impressione i picchi di velocità da Formula 1 forniti dal Comune registrati su snodi strategici della viabilità fiorentina. La riprova? Sul viale Etruria un incidente su 3 avviene per cause legate alla velocità. La vetta qui si attesta sui 158 chilometri orari. Esponenzialmente sopra il limite consentito. Idem per Marco Polo, con il record per il 2024 giunto a 157 orari. Qui 3 incidenti su 10 sono causati dall’eccesso di velocità. Viale XI Agosto e il Viadotto all’Indiano vanno a braccetto, in quanto percorsi fino a velocità assurde come i 128 orari.