FRANCESCO INGARDIA
Cronaca

Avs frena Giani e lancia le primarie. Lui: "Io ci sono". E il Pd si stizzisce. Ipotesi Falchi, pentastellati tiepidi

La mossa di Fratoianni rimescola le carte in Toscana. Intanto i sondaggi vedono il centrosinistra avanti

Ad eccezione della sfida per la segreteria del Nazareno, il nuovo corso Pd targato Schlein non è più avvezzo alle primarie. La riprova? Niente ‘consultazione dal basso’ alle ultime regionali in Sardegna, Liguria, Umbria, Piemonte e Abruzzo. Idem nei Comuni toscani al voto nel giugno scorso. L’ulteriore riprova? "Non le consideriamo la scelta migliore", ammette il segretario regionale Emiliano Fossi. Eppure, c’è ancora chi invoca quelle "di coalizione".

La porta a cui bussare è quella del leader di Avs con Bonelli, Nicola Fratoianni: "Non si può pretendere una coalizione larga blindando un nome", il Fratoianni-pensiero affidato a Repubblica. Quasi a voler rimarcare il diverso fuso orario tra Firenze e Roma. All’ombra del Cupolone Giani amministra la Regione prima di scollinare il ‘semestre bianco’ con provvedimenti bandiera (Testo Unico sul turismo anti-b&b, legge sul fine vita e sulla strategica ‘Toscana diffusa’). All’ombra del Colosseo i tempi di gestazione seguono logiche più lente. Anche nel metodo: prima la coalizione - possibilmente campo largo - poi il programma concertato e in ultimo la candidatura condivisa.

Difficile altrimenti, per Elly Schlein, tenere a bordo da Renzi a Conte, da Fratoianni a Calenda. Benissimo l’idea della Toscana come laboratorio politico. Ma la sequenza, per il Nazareno e non solo, sembra dover essere questa. Al punto da rallentare velatamente chi come Giani, già sta muovendosi da (auto)candidato. A proposito: "Se il partito, Schlein e Fossi ritengono utili le primarie, io non mi tiro indietro. Fratoianni solleva una questione anche e soprattutto al partito. – dice Giani – E io non mi sottraggo certo a uno scenario che prevede consultazioni se questo dovesse rinforzare ancora di più la coalizione". Ma la risposta è un mezzo boomerang che i vertici dem, locali e romani, sembrano non aver gradito proprio perché il ’personalismo’ gianiano sembra un’implicita ammissione. Un po’ come dire: ’il candidato sono io ma se volete mi misuro’. Il contrario della filosofia di metodo schleiniana.

E comunque che l’ultimo sondaggio di Emg per Toscana Tv ha offerto molte spigolature. L’elettorato Cinque Stelle resta ibernato tra anti e filo Pd (50% contro l’alleanza, 50% a favore), quello di Azione immagina per il 42% di correre solo con i dem. Il 93% dei renziani non può fare a meno di alleanze a sinistra, meno della metà (41%) dell’ala ecologista di Avs accetta un abbraccio totale col Centro e coi 5S. Mentre la base Pd mette in fila l’indice di gradimento degli alleati: prima scelta col 42% dei consensi il Movimento.

"Fratoianni ha solo posto un tema di metodo, i nomi verranno", assicura il segretario regionale di SI Dario Danti, "assolutamente favorevole" alle primarie. Ma chi potrebbe schierare Avs? Per distacco, "l’ottimo sindaco" (Danti dixit) di Sesto Lorenzo Falchi. L’amministratore barricadero e dei ‘no’ ai maxi progetti (Multiutility, masterplan di Peretola). Il quale però glissa con un "no comment": "Mi diverto tantissimo da sindaco" aggiunge Falchi e se la ride. Irene Galletti (M5S) intanto resta prudente: "Quando scelgono i cittadini, è sempre una vittoria. Ma continua a mancare un vero confronto sui temi".