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Avs si spacca sulle primarie. I Verdi: "Facciamole, noi con Giani". Scetticismo tra i Cinquestelle

Scricchiola l’alleanza tra Fratoianni e Bonelli: gli ecologisti non vogliono la "discontinuità" chiesta da SI. A Prato l’assemblea dei contiani per chiarire la linea. Con Renzi e Italia Viva "differenze insanabili".

di Francesco Ingardia

La priorità del momento del Pd di Elly Schlein sarà pure la chiusura dell’accordo con Beppe Conte in Campania per il post-De Luca sul nome di Roberto Fico. Ma brulica il clima elettorale per le regionali in Toscana. Per le forze politiche alla sinistra del Pd è tempo di posizionamenti definitivi in ottica di campo largo, chi più chi meno. Alle giuste condizioni e piantati i giusti paletti. Su parti identitarie del programma di coalizione e sul nome del governatore uscente Eugenio Giani (verso cui anche alcuni schleiniani nel Pd nutrono riserve).

AVS SI SPACCAÈ in atto un cortocircuito vistoso nell’alleanza organica archiettata da Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni. Quest’ultimo ha invocato mesi fa "discontinuità e primarie di coalizione". Tutto per mettere in discussione la (ri)candidatura di Giani per il centrosinistra. I Verdi, però, non sono della stessa opinione. La riprova? La conferenza programmatica di ieri a Fauglia, nel Pisano (fortino ’rosso scuro’ di SI, essendo il collegio di Fratoianni), con Giani seduto accanto al portavoce di Europa Verde Toscana Eros Tetti. L’occasione plastica per "non essere più solo una voce di protesta, chiudendo con un passato più ideologico ed estremista" e accreditarsi come forza politica "matura" pronta a governare. Ma soprattutto per accogliere la proposta dei ’compagni’ di Fratoianni e Danti sulle primarie, con un distinguo politicamente non indifferente: "Se le primarie verranno considerate uno strumento utile - la linea di Tetti -, Europa Verde si confronterà con spirito costruttivo. In questo scenario, la scelta naturale è il sostegno al governatore uscente Eugenio Giani, con cui abbiamo già avviato percorsi importanti".

Il messaggio a SI è chiaro e tagliente: facciamole pure le primarie, se possono servire a risolvere beghe interne dei partiti, ma noi appoggeremo il presidente uscente Giani, pronti a "guardare al futuro con concretezza, radicamento e visione".

L’ASSEMBLEA DEI 5STELLEAl Wall Art Hotel di Prato si è aperto ieri il cantiere politico. Gli alfieri del presidente Conte hanno messo nero su bianco i desiderata da sottoporre al Pd. Tanto sul programma (a partire dal no alla Multiutility), quanto sulle alleanze. Terreno "scivoloso", ammettono i 5S, perché basato anche qui sulla "discontinuità reale con l’attuale gestione regionale. In questo contesto, la figura del presidente uscente Eugenio Giani viene vista con scetticismo: per molti, non rappresenta il cambiamento necessario ad aprire una nuova fase". Ha sgomitato più, allora, l’ala oltranzista capitanata dal capogruppo alla Camera Ricciardi e alla coordinatrice regionale Galletti, rispetto a quella governista che guarda al Pd. Ma le divisioni interne sono tutto fuorché appianate. Pax romana, invece, su Italia Viva di Renzi, che ha "rappresentato in questi anni una forza sistematicamente avversaria, che ha cercato di demolire le battaglie simbolo del M5s, le distanze sono ritenute quasi insanabili".

Giusto per rendere ancora più arduo il tentativo del Pd di allestire in Toscana quel campo larghissimo voluto sia da Schlein che Giani.