Pier Francesco Nesti
Cronaca

Aziende in crisi, fine pena mai. Sciopero alla Telco: in 600 a rischio

L’azienda lavora in appalto nelle telecomunicazioni. I sindacati: “Manca metà delle paghe di ottobre”

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La protesta dei lavoratori davanti all’ingresso dell’azienda a Campi Bisenzio

Campi Bisenzio (Firenze), 26 ottobre 2024 – Un’altra crisi si abbatte sul mondo del lavoro nella Piana fiorentina. In particolare a Campi Bisenzio anche se si tratta di una realtà, la Telco Soluzioni Digitali, che ha la sede a Vicopisano, in provincia di Pisa. Un’azienda che lavora in appalto nel settore delle telecomunicazioni con aziende come Tim (in passato) e Fibercop, dal luglio scorso, quando la rete Tim è stata venduta al fondo americano KKR.

A Campi Bisenzio, in via Fratelli Rosselli, ha uno dei suoi cantieri più grandi, dove sono impegnati circa 80 lavoratori, mentre se si considerano gli altri sparsi per la Toscana, si arriva a un totale di circa 600 addetti. Una crisi, con stipendi a singhiozzo, portata alla ribalta della cronaca ieri dalla Slc Cgil: «Sta flagellando il settore delle telecomunicazioni - spiegano dal sindacato -, ma non per questo a rimetterci deve essere chi lavora e che è costretto a pagare un prezzo davvero salato». Da qui la decisione dei lavoratori di scioperare ieri.

Non c’è pace, insomma, per l’area metropolitana fiorentina, già costretta a crisi importanti come quella dell’ex Gkn o quella della Montblanc, i cui lavoratori in appalto, ieri, hanno scioperato manifestando con tre tende piazzate davanti alla boutique del brand in via Tornabuoni, la strade delle griffe nel centro di Firenze. Come detto dall’assessore campigiano Lorenzo Ballerini, lunedì 28 ci sarà un incontro con i sindacati per parlare della Telco: «Ci siamo messi subito a disposizione per cercare di capire cosa si può fare, magari coinvolgendo anche la Regione». Sindacati che ribadiscono che è stato ed è un anno turbolento per la Telco, che anche adesso, spiegano, «naviga in acque tutt’altro che tranquille. Abbiamo appreso che l’amministratore delegato appena insediato si è speso in grandi proclami sul futuro dell’azienda, parlando di investimenti e addirittura di assunzioni e di un futuro sfolgorante. Tutto questo nelle stesse ore in cui inviava una comunicazione ai dipendenti informandoli che il pagamento degli stipendi di ottobre sarebbe stato dilazionato in due volte».

«La seconda tranche di stipendio, però, dopo che la prima è arrivata in ritardo di oltre 48 ore, ancora deve arrivare», aggiungono dalla Slc Cgil. Da qui l’attacco all’Ad che «dovrebbe preoccuparsi dei dipendenti che ancora devono riscuotere parte dello stipendio e rispondere alle richieste di chiarimento sull’operazione di vendita a Telnet, azienda ai più sconosciuta e su cui pare impossibile avere informazioni, né tantomeno garanzie». Infine, un’amara considerazione finale: «Che il mondo dell’indotto delle Telco sia fortemente influenzato dalla crisi nel settore delle telecomunicazioni, lo sosteniamo da anni. Però non devono essere i lavoratori gli unici a rimetterci».