LORENZO OTTANELLI
Cronaca

Baby K al Next Generation Festival: "I giovani devono poter crescere"

La cantante di “Roma-Bangkok“ sarà premiata con il riconoscimento Giovanisì della Regione Toscana

Baby K

Baby K

Firenze, 9 ottobre 2024 – Sarà premiata per i messaggi positivi rivolti ai giovani attraverso la sua musica (e non solo). Per questo il 12 ottobre Baby K (nome d’arte di Claudia Judith Nahum) sarà ospite al Next Generation Festival, la rassegna che ogni anno rende Firenze capitale dei giovani per un giorno.

L’evento si svolgerà al Teatro del Maggio e porta sul palco tantissimi personaggi del mondo dello spettacolo, della musica e dell’impresa, con tanti talk e laboratori dedicati alle nuove generazioni, al digitale e all’economia, con un’intera area dedicata all’incontro tra imprese e nuovi lavoratori. Baby K (nella foto) ha 41 anni e una carriera di oltre 15 anni, che l’ha portata a raggiungere i più alti traguardi della musica italiana.

Come si sente per questa partecipazione al Next Generation Festival?

"Ho avuto l’enorme piacere e onore di essere stata invitata dalla presidenza della Regione Toscana, che mi premierà anche con il riconoscimento Giovanisì. Sono molto felice".

Firenze capitale dei giovani, che rapporto ha con la città e con la Toscana?

"È uno dei gioielli d’Italia e ho anche molti amici lì. Ammiro la sua storia dell’artigianato. E poi si mangia da dio. Sono anche appassionata della campagna toscana, ho un bellissimo rapporto con il territorio".

Il Next Generation Festival è dedicato ai giovani, come li vede oggi?

"So come mi sentivo io: molto arrabbiata e frustrata. Oggi li vedo volenterosi e consci che crescere in Italia è difficile per autodeterminarsi, per avere un futuro concreto. C’è troppa discrepanza tra i giovani italiani e quelli europei. Spero solo non siano arrabbiati come lo ero io alla loro età, ma hanno sicuramente bisogno di qualcosa in cui credere per correre verso un futuro prosperoso. Devono essere assistiti. Ed è necessario che siano più indipendenti e autonomi, anche grazie all’istruzione".

Quali sono le sfide più importanti per le nuove generazioni?

"Quelle legate al lavoro. Le nuove generazioni devono essere messe nella condizione di dimostrare le loro capacità, devono essere messi di fronte alla sfida, responsabilizzati. Le persone ambiziose hanno bisogno di solidità interna e se non gli permettiamo di concretizzarsi non possono accrescere la loro autostima. Devono avere la possibilità di crescere".

Che parere ha dei social e della salute mentale?

"Sulla salute mentale li vedo molto più consapevoli, prima non se ne parlava. Oggi è un ulteriore strumento per diventare indipendenti e capirsi. I social, invece, sono un’arma a doppio taglio. Dipende dall’utilizzo che se ne fa. E poi non si parla a sufficienza della correlazione tra l’ansia nei più giovani e l’utilizzo di queste piattaforme. Ma non vanno demonizzati, oggi i giovani sono anche più consapevoli del mondo grazie ai social".

Ha raggiunto dei traguardi importanti. Il più rilevante è tutto femminile, hai ottenuto per prima con Giusy Ferreri il disco di diamante. Cosa direbbe alle giovani donne?

"Vengo da un mondo molto maschile. Agli esordi, ti parlo del 2008, facevo rap. Ho sempre creduto nei risultati meritocratici. L’importante è riuscire a diventare indipendenti e affermarsi senza mai doversi rimpicciolire, modificarsi e attenersi agli standard. Non dobbiamo guardare alla differenza tra donne e uomini, ma a quanto valiamo come esseri umani".

E per chi ha il sogno di fare musica?

"La musica è una missione dell’anima. È un “mestiere“ magico, speciale, che ti mette però di fronte a sfide molto ampie, perché è anche molto ambito".

Cosa ha, invece, in cantiere per il futuro?

"A lungo termine, vorrei ampliare le mie esperienze nel mondo creativo, oltre l’aspetto musicale. Dal punto di vista discografico sono in studio da un po’ e ci starò per un altro po’. Sto mettendo tutta la testa in un album, che però non uscirà presto. Bisogna aspettare ancora qualche mese".