Nel 2025 serviranno, secondo le stime dell’Assindatcolf, l’Associazione nazionale dei datori di lavoro domestico, 34mila colf e badanti stranieri in Toscana. Nella regione il settore del lavoro domestico continua a crescere, con una sempre maggiore richiesta di colf e badanti, in gran parte lavoratori stranieri. Al 31 dicembre 2023, erano registrati 73.709 lavoratori domestici nella regione, di cui ben 52.499 stranieri, contro 21.120 italiani. La stragrande maggioranza di questi lavoratori è composta da donne: 65.551 donne contro 8.158 uomini. La crescente domanda di assistenza domestica, alimentata dal progressivo invecchiamento della popolazione, ha fatto sì che il recente decreto flussi abbia previsto l’ingresso di 10mila nuovi lavoratori nel settore dell’assistenza domestica, che si aggiungeranno alle 9.500 unità già previste nella programmazione triennale.
"E’ indubbio – sottolinea Andrea Zini, presidente di Assindatcolf, – che la misura approvata dal Consiglio dei Ministri rappresenti una boccata d’ossigeno per tutto il comparto domestico".
Un settore, ricorda Zini, composto per il 70% da lavoratori stranieri, dove la figura della badante è diventata sempre più centrale, rappresentando oggi quasi il 50% degli impieghi totali.
Tuttavia, Zini esprime preoccupazione per l’obbligatorietà dell’intermediazione per l’assunzione dei lavoratori, escludendo le associazioni datoriali del settore dal supporto alle famiglie nella gestione delle pratiche e affidando il compito solo a soggetti economici, agenzie per il lavoro e professionisti. "È una scelta ingiustificata – commenta il presidente di Assindatcolf – che potrebbe avere l’effetto di aumentare i costi delle pratiche". In quanto all’introduzione di più click day secondo la tipologia di lavoratore richiesto, conclude Zini, "speriamo che questa suddivisione possa facilitare l’ingresso di un numero adeguato di lavoratori per soddisfare le esigenze non programmabili delle famiglie".
mo.pi