GIOVANNI SPANO
Cronaca

Padre e figlia salvano tre bagnanti. "Non abbiamo pensato, solo agito"

Giulio e Carlotta si sono fiondati nel mare in tempesta e hanno soccorso tre donne in difficoltà

Giulio Gambinossi e la figlia Carlotta

Firenze, 28 luglio 2023 – Ma chi è che grida? Da dove vengono queste urla? Il tempo di realizzare che quei suoni che squarciano l’aria provengono dal mare, dove ci sono dei bagnanti in difficoltà, che è subito il momento di varcare la soglia dell’indecisione, del legittimo timore. Mercoledì dopo le 15, mare agitato, spiaggia libera di Castiglione della Pescaia.

Giulio Gambinossi, 56 anni, ex commerciante di Firenze (ha gestito il negozio di abbigliamento in via Ponte alle Mosse), ora musicista a Prato, e la figlia Carlotta , 20 da compiere il 5 agosto, riescono a individuare da quale direzione arrivano le richieste di aiuto.

Sempre più insistenti, forti, disperate. Riescono a scorgere a distanza una donna e due ragazzine; semicoperte alla visuale dagli scogli, annaspano tra le onde.

Giulio e sua figlia, super sportiva, iscritta al corso di laurea in Scienze Motorie, è lì anche per surfare, il vento è giusto. Molla la tavola e insieme si tuffano. "Abbiamo entrambi , io e mia figlia, il brevetto di assistente bagnante – svela Giulio Gambinossi –. Questo ci aiuta".

I due raggiungono velocemente le tre bagnanti in difficoltà. "Ci siamo avvicinati, e abbiamo cercato di rassicurarle – continua l’ex imprenditore fiorentino –. Ma all’improvviso si è creato un vortice a ridosso degli scogli, che ci ha spinto sott’acqua".

Il momento del contatto tra la persona da soccorrere e il soccorritore è decisivo. E pericoloso: chi è in difficoltà, annaspa, prova a prendere al collo chi gli sta portando aiuto.

« Io vado verso la ragazzina, Carlotta verso la signora, dietro arriva una terza persona che punta la più grande – aggiunge l’uomo –, lei è quella in minore difficoltà. Riusciamo ad agganciarle. Dopo alcuni attimi si rilassano un po’, favorendo i soccorsi". A riva i soccorritori possono tirare un sospiro di sollievo: "Ci riprendiamo dalla fatica e dall’adrenalina in corpo, noi e loro – conclude –. Sono una madre con le due figlie adolescenti, i volti sono finalmente più distesi. Ci ringraziano, ci ringraziano, ci ringraziano ancora". Alla fine, è andata bene.

giovanni spano