PAOLA DEL PASQUA
Cronaca

Bagni pubblici, è caccia al tesoro

Costosi, nascosti e mal segnalati

Nardella

Firenze, 14 agosto 2016 - In certi casi pare di entrare in un’astronave, in altri in una stanzuccia che richiama alla mente certe ambientazioni inquisitorie di film sovietici anni ’60. L’offerta di toilette pubbliche del centro storico fiorentino sa stupire il passante tormentato dall’urgenza, che solo in base a dove viene punzecchiato dal fisiologico diktat corporale può avere in sorte di vivere un’esperienza (addirittura) da ricordare o un momentaccio su cui tirare un rigo sopra. Si va dal bagno pubblico high-tech di ultima generazione, dove gli automatismi del rilevamento di presenza e disinfezione automatica fanno il paio con l’ingresso pneumatico di porte a vetri smerigliate o alluminio, e sembrano far salvo solo il timer dell’espletazione.

È IL CASO dei bagni di piazza Indipendenza o delle Murate, dove la presenza dell’addetto del caso è sostituita da un fai-da-te 2.0 tutt’altro che disagevole ma, tutt’al più, molto asettico. Simili nei meccanismi e identici nella funzione finale, variano per tariffa: 1€ il primo, 0.50 cent l’altro, tariffa speculare all’appeal della zona. Automatico anche il bagno delle Cure lato cavalcavia, dove il minimo storico di 0.20 cent fa da specchio eloquente delle leggi del turismo. Freschi di inaugurazione, i bagni di piazza Santo Spirito e di piazza Ghiberti non potrebbero essere più diversi. Non si trattasse, in fin dei conti, di toilette, per i primi si potrebbe azzardare l’aggettivo «spettacolari» (accoglienti ambienti pastello e murales circensi, rispondono anche alla bisogna del «mi scappa la pipì papà» con tanto di baby toilet, fasciatoi e area parcheggio per passeggini), favore non all’altezza dei secondi che, per quanto nuovi, pagano lo scotto dell’angustia. Anche qui, 1 euro Santo Spirito, 0.50 Ghiberti. Problema che tutti li accomuna, resta la scarsa segnalazione. Clamoroso il caso della vetusta toilet di piazza dei Ciompi (interno del giardino del Gratta) praticamente sconosciuta, e dei servizi del giardino D’Azeglio. Entrambi chiudono prima dell’orario stabilito (19 invernale, 22 estivo) per mancanza di utenza, esatto contrario di quanto non si faccia al Mercato di San Lorenzo, dove se il servizio del piano terra rispetta l’orario del mercato, i due dei primo piano restano aperti fino a mezzanotte, se non oltre.

IN VIA Sant’Agostino, invece, apertura e chiusura dei neo-inaugurati bagni e docce rispettano la voglia del custode, con gran tormento degli addetti dell’adiacente Fratellanza Militare, costretti a concedere la loro toilette (privata) ai saltellanti passanti. Poco noti i servizi di via della Stufa (chiusi da una decina di giorni) e di via Filippina. Più battuti quelli di via dello Sprone, ma ovviamente mai quanto quelli della Stazione di Santa Maria Novella. Un cartello in più, insomma, non guasterebbe.