BARBARA BERTI E ANTONIO PASSANESE
Cronaca

Ballottaggio Firenze, solo il 35% si presenta alle urne. Giornata decisiva

Alle 15 lo spoglio per scegliere chi prenderà il posto di Nardella. Funaro ha votato al liceo Castelnuovo, Schmidt al Machiavelli

I candidati Sara Funaro e Eike Schmidt al voto per il ballottaggio di Firenze (Foto New Press Photo)

I candidati Sara Funaro e Eike Schmidt al voto per il ballottaggio di Firenze (Foto New Press Photo)

Firenze, 24 giugno 2024 - Alle 23 di ieri sera il 35% dei fiorentini (95.933 elettori rispetto agli oltre 288mila aventi diritto) si è recato alle urne per scegliere il nuovo sindaco di Firenze che andrà a occupare quello che per dieci anni è stato l’ufficio di Dario Nardella, la Sala di Clemente VII in Palazzo Vecchio. Gli appelli dei due candidati, Sara Funaro (centrosinistra) e Eike Schmidt (centrodestra) hanno dunque in parte sortito l’effetto voluto. Perché nel primo giorno di ballottaggio gli elettori ai seggi hanno superato quelli di sabato 8 giugno (anche se in quel giorno si era votato dalle 15 alle 23). Probabilmente però la maggior parte degli elettori – almeno questa è l’auspicio dei dei due aspiranti primi cittadini – si recherà nelle 360 sezioni distribuite in tutta la città oggi all’ultimo tuffo, prima della chiusura prevista per le 15.

E quindi, nonostante la domenica di pioggia e maltempo, l’effetto ’ponte’ di San Giovanni si è fatto sentire.

La città si è svuotata già giovedì sera e così ieri le poche persone che sono andate a votare lo hanno fatto con tutta calma e tranquillità. A mezzogiorno, infatti, solo il 12,12% degli iscritti nelle liste aveva esercitato il proprio diritto costituzionale. In serata le percentuali sono migliorate. Il 28,68% rilevato alle 19 è comunque più basso del 35,70% registrato a mezzogiorno della domenica del primo turno (ma in quel caso, va ricordato, si eleggevano anche gli europarlamentari) ma in crescita rispetto alle quattro ore precedenti (ovvero alla rilevazione delle 19). Ma in serata c’è stata una sorta di ripresa, anche se non come i due schieramenti si aspettavano.

Nell’arco temporale delle dodici ore, quindi, l’affluenza è salita. Ma i paragoni sono difficili da fare proprio perché due settimane fa il voto si articolava sul sabato pomeriggio e tutta la domenica mentre per il ballottaggio, invece, sulle prime dodici ore della domenica. Facendo un raffronto con gli ultimi due ballottaggi, quello del 2004 tra Leonardo Domenici e Domenico Valentino, le cose andarono davvero male. E anche in quel caso il ponte per San Giovanni e il bel tempo ci misero lo zampino. La percentuale di votanti si fermo, infatti, solo al 18,4%.

Andò meglio cinque anni dopo e sempre a giugno, nella sfida tra l’allora rottamatore Matteo Renzi e il leghista Giovanni Galli. Complice Giove Pluvio, si arrivò a una percentuale altissima, oltre il 44%. Un dato che non si avvicina neanche lontanamente a quello di ieri.

Per esercitare il proprio diritto costituzionale bisognerà presentarsi al seggio muniti di un documento di riconoscimento valido e della imprescindibile scheda elettorale, che dovrà essere esibita a scrutatori e presidenti prima entrare nelle cabine. I fiorentini che avessero smarrito o esaurito gli spazi sulla tessera potranno chiederne un duplicato presentandosi personalmente o su delega (e senza prenotazione) all’Ufficio Elettorale di via Guidoni, al Punto Anagrafico del Parterre (Cubo 1) o a quello di Villa Vogel dalle 7 di questa mattina.

La scheda per il ballottaggio comprende il nome e il cognome dei candidati, scritti entro l’apposito rettangolo, sotto il quale sono riprodotti i simboli delle liste collegate. La preferenza si esprime tracciando un segno sul rettangolo entro il quale è scritto il nome del candidato prescelto. Ed è considerata valida anche nel caso il cui l’elettore ponga la croce fuori dallo spazio contenente il nominativo del candidato, vale a dire sul simbolo di una o più liste collegate. Per il ballottaggio non è previsto il voto disgiunto.