LISA CIARDI
Cronaca

Luna, morta a soli 7 anni. Lo strazio dei genitori: "Per noi continua a ridere e ballare"

La bambina di Lastra a Signa, deceduta martedì 8 novembre, era affetta da una grave forma tumorale

Luna Baldanzini, la bambina di Lastra a Signa scomparsa a 7 anni dopo una lunga malattia

Lastra a Signa (Firenze), 16 novembre 2022 - Se n’è andata martedì 8 novembre, alle 4.15 del mattino. A pochi mesi dall’ottavo compleanno, che avrebbe festeggiato il 30 dicembre.

Ma nella casa di Luna Baldanzini, la bimba di Lastra a Signa che ha lottato a lungo contro una difficile malattia, c’è ancora tutta la sua luce. Fra le foto dei saggi di danza e quelle con la sorella Viola, i puzzle di Frozen e le rose portate dalle amiche, non c’è posto per il rimpianto e la disperazione. Neppure adesso che lei non è più qui. Perché alla tristezza, Luna, non ha mai voluto lasciare spazio.

"Ci ha insegnato a celebrare la vita – spiegano i genitori Elena Cinelli, psicologa, e Sauro Baldanzini, operatore olistico –, a vivere ogni momento con la massima intensità. La parola che meglio può definirla è gratitudine: quella che lei mostrava verso ogni istante felice, ma anche quella che noi sentiamo per aver avuto la fortuna di starle accanto in questi anni".

Anni pieni d’amore, ma anche di difficoltà. Iniziati con la lotta al retinoblastoma, una patologia genetica con la quale in famiglia si erano già trovati a combattere. A partire dalla mamma Elena, che per la stessa patologia ha perso la vista, ma mai la voglia di realizzare i suoi sogni professionali e familiari. E che anni fa ha condiviso la sua esperienza attraverso due libri.

"A pochi giorni dalla nascita – spiegano i genitori – Luna ha iniziato le terapie in Svizzera. Dopo vari interventi, è riuscita a sconfiggere la malattia senza avere danni alla vista. Sono seguiti anni sereni finché, nel 2019, sono emersi nuovi problemi alla vista ed è arrivata la diagnosi di pineoblastoma, una forma tumorale alla ghiandola pineale".

Mentre tutto il mondo si fermava per il Covid, Luna era in Svizzera con il babbo, per l’operazione e le terapie.

"È stato un periodo surreale – spiega il padre Sauro – in cui eravamo lontani da tutto, ma non ha perso neppure in quell’occasione il suo buonumore".

Anche stavolta le cure hanno funzionato e sono tornati i momenti felici: la scuola, i giochi con la sorella e le amiche, i saggi di danza e musica.

Poi a marzo, la ricaduta, che ha spinto i medici svizzeri a interrompere la terapia.

"A quel punto – spiegano mamma e babbo – Luna ha avviato un percorso di cure prima a Trento e poi al Meyer. E, a dispetto delle previsioni, è riuscita a vivere con pienezza ogni momento fino allo scorso 4 novembre, quando è stata ricoverata per una crisi. Per Halloween si è vestita in maschera e ha vinto il premio per la zucca più bella del paese. Ha trovato anche un rapporto speciale con la fede. Pregava spesso, dialogava con Gesù Bambino e gli chiedeva sostegno per le cure. Negli ultimi mesi ci diceva di non avere più paura del cielo. Nel nostro percorso abbiamo trovato tante persone speciali: la dottoressa Rossana Pavone del Meyer e la dottoressa suor Maria Chiara Sanvito dell’Ant, le maestre, il parroco don Stefano che lei accoglieva sempre con gioia e l’intera comunità. A tutti loro va il nostro grazie".

Ma anche la comunità di Lastra a Signa ha deciso di ringraziare Luna: l’idea è piantare una magnolia nel giardino della biblioteca, davanti alla scuola di danza. Quell’albero sarà visibile anche dalle finestre di casa Baldanzini. In ricordo di Luna, la bimba coraggiosa che non ha mai smesso di sorridere e di ballare.