Firenze, 20 giugno 2023 – Dieci giorni dalla scomparsa della piccola Kataleya. Il 10 giugno la bambina peruviana di appena 5 anni è sparita dall’ex hotel Astor, all’epoca occupato, dove viveva con la famiglia. Le ricerche non si fermano, la struttura, sgomberata venerdì scorso. Dopo due giorni di ispezione l’edificio è stato scandagliato stanza per stanza, passando dal cortile e su fino al tetto grazie al lavoro delle squadre speciali dei carabinieri del Gis, del Ros e del Sis supportate da strumenti ad alta tecnologia. Ieri poi è stato eseguito lo svuotamento della rete fognaria dello stabile. Della bambina non c’è traccia. E le indagini, la caccia a ogni minimo indizio, continua.
Oggi anche il generale dei carabinieri in congedo Luciano Garofano, biologo, già comandante del Ris di Parma ha eseguito, autorizzato dalla procura di Firenze, un sopralluogo nell’ex albergo. Garofano è consulente dei genitori della bambina e ha accompagnato gli avvocati dei familiari e gli stessi genitori Miguel Angel e Kathrina di cui ha registrato i commenti e le indicazioni mentre visitavano i vari ambienti della struttura. Circa un'ora, nel pomeriggio, nell'albergo dove il super consulente ha circolato tra le stanze, nei seminterrati, nelle aree esterne facendosi una prima idea della situazione anche con questa attività.
"È impossibile fare ipotesi - ha detto ai cronisti al termine - perché sapete bene che non abbiamo tutti gli elementi. Tuttavia il sopralluogo può servire a capire quali sono state le modalità del sequestro di Kata. Lo abbiamo fatto anche con le informazioni che ci hanno dato i genitori e che sono molto preziose”. Per l'ex comandante del Ris visto lo “sgombero che c'è stato e con le ricerche fatte col Gis mi sembra abbastanza scontato che la bambina sia stata sequestrata e portata via”. Ma “non chiedeteci cosa è successo, se è ancora viva, quale è stato lo scopo del suo rapimento perché nessuno lo può dire e non sarebbe serio fare delle supposizioni su cui non abbiamo elementi”. Comunque, ha sottolineato, “sicuramente è stato premeditato. I sequestri prevedono una premeditazione, non prevedono certamente una decisione d'impeto”.
Il generale ha riferito di aver "esplorato tutte le vie di entrata e uscita, anche quelle meno facili perché era giusto farci un'idea. Poi ce la faremo anche con le telecamere disposte nel territorio”. Una presa diretta sulla scena del crimine che andrà a combaciare con gli elementi che le indagini difensive, quelle 'private’, permesse alle parti, possono consentire di raccogliere. Garofano in riferimento ai fatti avvenuti dentro l'hotel ha spiegato che “l'esperienza mi insegna che ogni evento che è collegato all'area dove successo qualcosa di importante va esplorato e studiato”. Lo ha detto a chi gli chiedeva cosa ne pensava della lite in cui il 29 maggio un uomo è volato dal terzo piano in strada, ferendosi. Ma non è stato l'unico episodio critico tra quelli avvenuti all'Astor nella lunga occupazione abusiva dal settembre 2022.
Tutti gli atti, testimonianze in primis, sono stati secretati dalla procura dove gli inquirenti lavorano coi carabinieri su tre fronti principali. Le ispezioni (quelle all'Astor non sono le uniche, sono stati verificati altri immobili), le dichiarazioni messe a verbale, l'esame di tutti i filmati disponibili tra le telecamere, anche private, del quartiere di San Jacopino e sulle direttrici di traffico. I carabinieri hanno fatto capire che l'ispezione di domenica e lunedì all'Astor non ha fatto emergere alcun dato risolutivo nella vicenda. Gli indizi raccolti - tipo una telecamera di un privato - sono al vaglio. Gli investigatori hanno comunque sottolineato che è stato fatto un minuzioso esame dell'Astor. Le indagini continuano senza sosta, anche con testimonianze di cui vengono incrociati i racconti.