Firenze, 14 giugno 2023 – Proseguono le indagini sulla bambina scomparsa nel nulla a Firenze, all’ex hotel Astor, occupato da molti senza casa. Qui la piccola vive con la madre. Da sabato 10 giugno non si hanno più notizie di lei. Si indaga in varie direzioni. Spunta l’ipotesi di un orco dei bambini, di un uomo che avrebbe avvicinato la piccola. Tutti gli aggiornamenti.
12:13 | Continuano le indagini | Un’altra giornata di indagini nel caso della bambina scomparsa. Indagano i carabinieri, coordinati dalla procura di Firenze. Ieri il blitz in un palazzo adiacento all’ex hotel Astor non ha dato alcun esito. |
12:14 | “Qualcuno l’ha portata via” | Con il passare dei giorni si avvalora l’ipotesi del rapimento. Ci sarebbe stato un uomo con un palloncino, che era nel cortile al momento della sparizione della piccola. C’entra con la vicenda? |
12:15 | I presundi dissidi tra peruviani e rumeni | Si indaga anche sui presunti dissidi tra la comunità sudamericana e peruviana in particolare (la piccola è peruviana) e quella rumena, con screzi che sarebbero avvenuti in queste settimane. |
12:16 | Tante segnalazioni, ma “non coerenti” | Tante le segnalazioni, ma c’è da verificare l’autenticità. Sono state raccolte e sono al vaglio indicazioni fornite da persone diverse, che «risulterebbero frammentarie e non coerenti fra loro». È quanto apprende dai carabinieri in merito alle testimonianze finora raccolte sul caso di Kata, la bambina di 5 anni di cui non si hanno più notizie da sabato scorso |
12:24 | Perché il padre è stato scarcerato | "Ho chiesto la scarcerazione del mio assistito per il contesto che si è venuto a creare dopo la scomparsa della sua bambina. Mi è sembra una richiesta logica vista la situazione". Lo ha detto all'Adnkronos l'avvocato Cristiano Toraldo del foro di Prato, a proposito del suo assistito, Miguel Angel Romero Chiccllo, 27enne peruviano, padre di Mia Kataleya Chicllo Alvarez. |
13:29 | Screzi fra le comunità, l’approfondimento | Ecco un approfondimento sui presunti screzi tra comunità di peruviani e rumeni che rappresentano uno dei filoni delle indagini. Leggi l’articolo |
13:43 | “Un uomo con un palloncino”, cosa dice il fratello della bimba | “C’era un uomo con un palloncino dove giocavano i bambini”: lo ha detto il fratellino di Kata, la bambina scomparsa. Anche su questa frase sulla figura dell’uomo si concentrano le indagini. Leggi l’articolo |
13:46 | Un uomo portato in procura | Un uomo, di probabile origine peruviana di mezza età, con un cappellino bianco è stato scortato all'esterno dell'hotel Astor da tre carabinieri in borghese che lo hanno fatto salire a bordo di una Punto di servizio. I militari potrebbero accompagnarlo in procura o in caserma per essere sentito nell'ambito delle indagini sul sequestro della piccola Kata. |
14:48 | “I rumeni non c’entrano” | «Hanno scritto che c'entrano i romeni, ma non c'entrano nulla, è tutto tra loro. I peruviani lo sanno dov'è la bambina. Non lo sappiamo noi romeni, i bambini giocano qua fuori, perché hanno preso la loro bambina e non una nostra? È perché dieci giorni fa si sono picchiati». Queste le parole di una donna di origine romena che vive nell'ex albergo Astor, il palazzo occupato casa anche di Kata, la bambina peruviana scomparsa da sabato scorso da quell'immobile. La donna si è fermata a parlare con i giornalisti che stazionano fuori dal palazzo occupato, tra via Maragliano e via Boccherini. Secondo la sua ricostruzione «non sarebbe una questione di soldi», ma di controllo degli affitti all'interno dell'ex hotel occupato. La donna ricorda l'episodio del 28 maggio, quando dopo un'aggressione un sudamericano è precipitato in strada. «Gli hanno dato una botta con un ferro in testa – racconta – e per la paura si è buttato di sotto e dopo una settimana è sparita la bambina. Si sono picchiati per le stanze. La famiglia lo sa chi ha preso la bambina e l'hanno detto alla polizia. Noi siamo stufi di questa situazione». |
15:51 | L’ultima immagine di Kata | Delle ore 15:01 è l’ultima immagine della bimba all’esterno dell’ex hotel Astor. Alle successive 15:12 e 15:13 la piccola sale le scale interne del cortile fino al piano dell’hotel e poi riscende nel cortile sempre da sola. Con lei c’è anche il fratellino e un altro bambino che pare giocare con una busta della spesa. |
16:04 | Mamma dimessa dall’ospedale | È stata dimessa dall’ospedale di Careggi Katherine, la mamma di Kata. La donna, 26 anni, era stata portata in ospedale lunedì sera scorso per aver ingerito una piccola quantità di candeggina. Non sarebbe mai stata in pericolo di vita, sarebbe stata trattenuta per ulteriori accertamenti. |
17:15 | La mamma: “Principessa mia, ti troverò” | In un post su Facebook, la mamma di Kata ha scritto: “Principessa mia, solo dio sa come mi sento. Starò bene, perdonami se per un istante ho pensato di arrendermi e perdere la speranza. Però adesso sono più forte e non mi riposerò fino a quando non ti troverò”. Leggi qui tutto quello che ha scritto la madre di Kata. |
18:22 | Kata, il video con le ultime immagini prima che scompaia | La Nazione ha pubblicato il video con le ultime immagini della bambina prima che scompaia. Il filmato è a questo link La Direzione distrettuale antimafia, diretta dal procuratore aggiunto Luca Tescaroli, ha autorizzato la diffusione di un breve filmato, estrapolato da un video più ampio con le riprese del primo pomeriggio di sabato scorso. |
20:22 | Racket degli affitti | Il procuratore aggiunto Luca Tescaroli, coordinatore della Dda di Firenze che lavora al caso di Kata con i pm Christine Von Borries e Giuseppe Ledda ritiene che dietro la scomparsa della bambina ci sia la "criminalità organizzata" e, proprio per questo, chiede una "minore pressione mediatica" e "maggiore attenzione nella diffusione delle notizie". "Il rischio - spiega – è che si propongano persone animate dalla volontà di comparire mentre si tirino indietro coloro che possono avere informazioni utili. Questo - aggiunge -, per paura di finire all'attenzione di giornali e tv". Il timore è l'effetto paura proprio legato alla mala straniera. Secondo Tescaroli che coordina l'attività dei carabinieri del comando provinciale e di quelli del Ros la scomparsa della piccola Kata, ormai giunta al quarto giorno, si inserisce in un'indagine per "sequestro di persona a scopo minatorio o ritorsivo per controllare il racket degli affitti della struttura. La bambina ricade in una delle fazioni contrapposte e l'albergo veicola un'attività criminale. E' questo l'unico dato certo che caratterizza questa ipotesi investigativa privilegiata". |
21:03 | Padre e madre insieme nell’ex hotel | Il padre di Kata, Miguel Angel Chicllo Romero, scarcerato stamani, ha raggiunto l'ex hotel Astor di Firenze e si trova in compagnia della madre della piccola, Kathrina Alvarez, dimessa dall'ospedale e rientrata nel pomeriggio nell'alloggio dove abita. “Il padre è all'interno della struttura in questo momento, è vicino alla famiglia, non so se tornerà via - ha detto stasera l'avvocato Elisa Baldocci dell'associazione Penelope -. Stanno veramente male, sono disperati, sono distrutti, stanno ancora sperando e sperano che la bambina torni a casa il prima possibile”. |
21:45 | I genitori di Kata a 'Chi l’ha visto’ | L’appello dei genitori di Kata, in lacrime, a ‘Chi l’ha visto’: “Lasciatela andare, aiutateci a trovarla”. |
22:29 | La fiaccolata per Kata | I genitori di Kata, Miguel Angel e Katherina, sono usciti dall'ex hotel Astor dopo l’intervista a ‘Chi l’ha visto?’ e hanno raggiunto il corteo dei peruviani che anche stasera chiede la liberazione della bambina percorrendo il quartiere. In piazza Puccini la coppia ha partecipato al momento di raccoglimento dei connazionali in silenzio. La giovane donna piangeva. I promotori dell'iniziativa hanno detto di pregare e hanno invitato tutti i connazionali a rivolgersi alle forze dell'ordine per segnalare eventuali sospetti o situazioni di interesse dicendo loro di fidarsi delle autorità italiane. Con lo slogan «Kataleya torna a casa» il corteo con fiaccolata è ripartito insieme a genitori della piccola. |
23:07 | Il papà di Kata al corteo: “Cambierò per mia figlia” | “Voglio lottare, sono sicuro che la bambina tornerà a casa. Ho commesso molti errori, questo passaggio è una prova, Dio a volte ci mette alla prova. Proverò a cambiare vita per il bene della bambina, della famiglia, di mia moglie, del mio bambino, dei miei genitori”. Lo ha detto Miguel Angel Ramon Chicllo Romero stasera parlando ai peruviani che hanno partecipato al corteo per la liberazione di sua figlia Kata. “Aiutatemi a ritrovarla”, ha anche detto il padre. |