Firenze, 17 giugno 2023 – E’ andato a cercare Kata dentro un accampamento rom. Probabilmente perché Miguel Angel Romero Chicclo, il padre di Kata, una sua idea di chi possa aver preso la sua bambina ce l’ha. Ma la sua personale ricerca, non ha dato esito. E ora sono sette giorni che la bambina manca.
Tanti. Senza nessuna segnalazione, o comunque niente prove certe del rapimento e della sua esistenza in vita. Il fronte delle indagini si allarga, oltre alla pista privilegiata della guerra degli affitti.
Ieri mattina, il genetista Ugo Ricci ha ricevuto l’incarico di ricavare dallo spazzolino il dna di Kata. E dovrebbe essere acquisiti anche i profili degli altri membri della famiglia, babbo, mamma, fratellino.
Sempre ieri, i magistrati Christine Von Borries e Giuseppe Ledda, titolari del fascicolo per sequestro di persona a scopo di estorsione, hanno convocato due donne, come persone informati dei fatti. Entrambe dell’Astor. Una è la mamma, peruviana, della bambina con cui Kata stava giocando pochi minuti prima della sua scomparsa. L’altra è Lidia, rumena, additata come una delle “responsabili“ dell’occupazione. Dalle testimonianze acquisite, è emerso in maniera netta che per entrare nell’immobile occupato si paga un prezzo d’ingresso che va dagli 800 a i 1500 euro. E le cronache hanno raccontato anche di come, per una stanza, si sia sparso il sangue.
Per “radio Astor“, il rapimento di Kata è collegato ad alcuni di questi episodi violenti accaduti nel recente passato (l’ultimo a fine maggio) in cui le tre bande rivali che vivono nell’ex albergo si sarebbero scontrate a brutto muso. Ma a questo punto, alla pista del racket devono per forza essere affiancati altri spunti. E forse potrebbe emergere anche la necessità di procedere a un’ispezione molto approfondita del palazzo.
C’è poi il rompicapo delle telecamere. Nessun altra immagine oltre quella delle 15.01 di sabato scorso, che inquadra la bambina mentre rientra nella struttura mentre i bambini più grandi, tra cui il fratello, vanno a giocare a pallone. L’ipotesi è che sia stata usata una seconda via d’uscita perché se Kata non è uscita dal cancello di via Boccherini, chi l’ha portata via deve essere uscito da un’altra parte. Forse da quel cortile dove anche ieri i carabinieri hanno concentrato la loro attenzione. Sarebbe stata perquisita una cantina, ma senza esito. Immagini mostrano i Ros (in azione il reparto crimini violenti con i volti celati dalle bandane, sul posto anche il comandante, colonnello Piccione) che prelevano una persona. Si insiste sull’Astor, dove del resto è cominciato tutto e dove c’è l’ultima traccia della bambina. Che risale ormai a sette giorni fa. (Stefano Brogioni)
7:27 | Via allo sgombero | All’ex hotel Astor è iniziato lo sgombero, condotto dalla Questura con il supporto dei carabinieri. |
8:16 | La sistemazione | Saranno i servizi sociali del Comune di Firenze a occuparsi della risistemazione delle famiglie. |
8:18 | Le strade chiuse | Il tratto della strada dove si affaccia l'ex hotel e la strada laterale, via Boccherini, sono bloccate al traffico |