
Ospedale
Firenze, 19 settembre 2017 - Ha riportato lesioni gravissime, ma adesso non è più in pericolo di vita la ragazzina di dodici anni ustionata durante l’impacco con la benzina. E agli inquirenti, in un reparto dell’ospedale Meyer dove è ancora ricoverata a distanza di due mesi dall’incidente avvenuto nella sua abitazione di Coverciano, ha potuto finalmente raccontare i dettagli di quell’assurdo trattamento, per il quale la madre è indagata per lesioni gravissime.
Venerdì scorso, al sostituto procuratore Beatrice Giunti, la bambina ha riferito che è stato il parrucchiere, una volta appurata la presenza dei pidocchi in testa, a suggerire loro di intervenire con la benzina. Così, ha raccontato ancora la dodicenne, la madre avrebbe preso la benzina a un distributore, mettendola in una bottiglia.
A casa sarebbe quindi cominciato il trattamento. Mamma e figlia si sono messe nel bagno, ma poi si sono spostate nel lavandino della cucina, più capiente. Purtroppo, però, i fornelli erano accesi per la preparazione della cena. E’ STATO con ogni probabilità il fuoco, dunque, a innescare il rogo che ha avvolto la dodicenne.
Le ustioni riportate sono molto serie, anche se con una «geografia» molto particolare che inizialmente aveva spinto la procura ad approfondire la dinamica dell’accaduto. La ricostruzione fornita dalla vittima, pur nella sua drammaticità, conferma la versione fornita dalla mamma, accusata di un reato dunque colposo.
Nei prossimi giorni toccherà probabilmente a lei comparire davanti al magistrato, con l’assistenza del suo legale Gianluca Gambogi. Resta comunque da chiarire perché sia stata utilizzata della benzina, nonostante in casa siano stati ritrovati appositi prodotti per il trattamento dei pidocchi. ste.bro.