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Scarperia, il padre assassino controllato a vista. "E' sotto choc, non ricorda nulla"

Nominato un avvocato d'ufficio, che lo ha incontrato a Sollicciano. Lunedì l'udienza di convalida

Sopralluogo nella casa dell'omicidio a Scarperia (foto Germogli)

Sopralluogo nella casa dell'omicidio a Scarperia (foto Germogli)

Scarperia (Firenze), 15 settembre 2018 - "È in stato di choc e non ricorda nulla". Così l'avvocato Caterina Manni del foro di Firenze, il difensore nominato d'ufficio per assistere Niccolò Patriarchi, il 34enne che sabato sera ha ucciso il figlio di un anno accoltellandolo durante una lite con la convivente Annalisa Landi nella loro casa a Sant'Agata di Scarperia, nel Mugello.

Il legale ha incontrato stamani il 34enne nel carcere di Sollicciano dove si trova ristretto dopo il fermo di polizia scattato per l'omicidio in flagranza. "Sono andata stamani in carcere a parlarci - ha riferito l'avvocato Manni - mi ha solo detto che lui aveva lavorato tutta la giornata, poi quando ha terminato era rientrato a casa tranquillo e si aspettava una serata calma. Poi, sull'accaduto non si ricorda più nulla: credo che in questo momento non sia in grado di ricostruire alcunché o di dare una spiegazione, è in stato di confusione".

Patriarchi si trova detenuto in isolamento. La sua cella, dove è da solo, viene vigilata a vista. Intanto è stata fissata per lunedì 17 a Sollicciano l'udienza di convalida dell'arresto, scattato in flagranza di reato. L'udienza sarà tenuta dal gip Angela Fantechi e dovrebbe iniziare alle 10.30.

L'IPOTESI INVESTIGATIVA - Potrebbe esserci stato uno scatto d'ira, un raptus, connesso a una patologia psichiatrica di cui soffrirebbe, alla base del gesto con cui Patriarchi ha ucciso il proprio figlio. Questa una prima ipotesi investigativa che i carabinieri stanno seguendo per determinare il contesto in cui è maturato il delitto e individuarne le cause. Secondo gli accertamenti il 34enne risulta seguito dal Centro di salute mentale della Asl.