REDAZIONE FIRENZE

Bancarotta Klab Sei anni di processo Ora le assoluzioni "Serenità restituita"

Sotto accusa l’ex amministratore della catena di palestre. Giorgio Moretti e l’ex presidente del cda Mauro Cinti. I legali: "Sentenza che ribadisce ciò che abbiamo sempre sostenuto".

Bancarotta Klab Sei anni di processo Ora le assoluzioni "Serenità restituita"

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Assolto, con la formula "perché il fatto non sussiste", dall’accusa di bancarotta fraudolenta, ll’imprenditore Giorgio Moretti. Era accusato, con il presidente del consiglio di amministrazione Matteo Cinti (assolto pure lui con la stessa formula), del crac della catena di palestre Klab.

La procura aveva chiesto condanne a tre anni e sei mesi per Moretti e a due anni e quattro mesi per Cinti. Moretti, amministratore di fatto di Klab Gestioni operative, già imprenditore nella sanità e fondatore della onlus cittadina ‘Angeli del Bello’, per questo molto conosciuto in città, era accusato di aver provocato il dissesto della società, ammessa al concordato preventivo omologato dal tribunale nel 2016, stipulando convenzioni per l’uso delle tre palestre in via di Marignolle, via Conti e via Lulli con la Kontact di cui deteneva parte delle quote. In tal modo, secondo la procura, avrebbe provocato "intenzionalmente un danno patrimoniale alla Klab Gestioni operative allo scopo di procurarsi l’ingiusto profitto" costituito dai profitti acquisiti dalla Kontact derivanti dall’attività commerciale di gestione delle palestre". Mauro Cinti avrebbe deliberato e poi stipulato le convenzioni tra Klab Gestioni operative e Kontact.

Al momento dell’ammissione al concordato preventivo, la Klab Gestioni operative aveva debiti chirografari non pagati per 450mila euro.

Ma nel corso del dibattimento, i difensori degli imputati hanno smontato l’impianto accusatorio.

Ieri mattina, l’epilogo a loro favorevole pronunciato dal collegio presieduto dal dottor Fabio Frangini.

"Siamo molto soddisfatti della sentenza, che anche nella formula adottata, la più ampia possibile perché chiarisce la totale estraneità alle accuse mosse dalla procura della Repubblica di Firenze a Giorgio Moretti - è il commento in una nota dei difensori, gli avvocati Massimo Megli e Giuseppe Staiano -. Questa sentenza restituisce, seppur dopo sei anni di processo, la serenità ad un uomo che si è sempre dichiarato innocente e non si è mai sottratto al confronto nel processo. E’ giusto ringraziare il Tribunale Collegiale di Firenze, prima sezione penale, per l’attenzione e la competenza mostrata nella conduzione di un processo che tuttavia già negli atti di indagine, come da sempre sostenuto dai difensori a poi confermato dai consulenti, conteneva tutti gli elementi sufficienti per consentire alla pubblica accusa di chiarire ogni elemento di questa vicenda. Si è dovuto attendere il verdetto del Tribunale Collegiale che, con un serio e scrupoloso lavoro, è giunto all’esito di una approfondita istruttoria dibattimentale alle conclusioni che la difesa ha sostenuto fin dal primo giorno".

ste.bro.