FIRENZE
Cronaca

Banche, il monito di Patuelli: "Aiuti contro la desertificazione"

Il presidente dell’Abi mette in guardia sul fenomeno: "Servono appoggi per tutti i settori. Gli istituti di credito non possono tenere aperta la saracinesca mentre gli altri la chiudono".

di Lisa Ciardi

"Le banche non sono mai le prime a chiudere, azi sono normalmente tra le ultime. Ma se gli altri chiudono la saracinesca è difficile che la tengano aperta solamente le banche". Con queste parole il presidente di Abi, Antonio Patuelli, ha risposto ai giornalisti sul tema della ‘desertificazione bancaria’, a margine di un convegno dedicato a ‘Luigi Einaudi nella storia del Novecento’ organizzato da Isfe (Istituzione di Stu per l’Europa) e ospitato ieri, a , nella sala Convegni della Fondazione Biblioteche Cr. Un tema, quello della desertificazione bancaria, diventato di grande attualità dopo che venerdì scorso Tommaso Cuoretti, sindaco di Londa, si è barricato per oltre sette ore all’interno di una filiale proprio per evitarne la chiusura.

"Conosco bene quel territorio – ha detto Patuelli – e quei paesi. Il punto è che per combattere l’uscita delle banche dalle località minori bisogna innanzitutto sostenere gli altri settori produttivi. Bisogna che siano sviluppate delle politiche da parte delle istituzioni per favorire le attività economiche in queste aree. Perché quando nei paesi chiudono i negozi è difficile che possa essere la banca l’unico esercizio economico o quasi che rimane, soprattutto se cala la popolazione. Allora, nel gridare e lamentarsi per la desertificazione, bisogna non limitarsi alle banche, bisogna fare un’analisi più ampia e approfondita, studiare quelli che sono i flussi degli abitanti. Bisogna sostenere con politiche europee e nazionali la presenza di attività economiche nei luoghi cosiddetti disagiati, che oggi sono anche quelli non forniti di grandi servizi di trasporto. Penso, per esempio, al problema della Faentina.

"Il punto è intervenire su tutti i fattori e non limitarsi a guardare le banche". Molti altri i temi toccati dal presidente di Abi nella parte pubblica del convegno. A partire ovviamente proprio da un excursus storico sulla figura di Luigi Einaudi e "dai suoi insegnamenti per l’oggi e il domani, per la vita economica, sociale e istituzionale".

Patuelli ha ripercorso i punti cardine dell’azione e del pensiero einaudiano: dal metodo della ragione alla costante lontananza dagli opportunismi, dall’etica della responsabilità all’impegno per la tutela del risparmio. Nel corso del convegno hanno quindi preso la parola il presidente della Fondazione Biblioteche Cassa di Risparmio Aureliano Benedetti, Alessandro Petretto dell’Università , Simone Visciola dell’Universitè de Toulon, Michele Cassandro dell’Università di Siena, Pierluigi Ballini dell’Unifi, Elisabetta Catelani dell’Università di Pisa e presidente Isfe e Zeffiro Ciuffoletti, dell’Università degli Studi .