Firenze, 3 dicembre 2017 - "È occupata da un giovane militare del VI Battaglione Carabiniere Toscana, la camera dove è stato esposto un vessillo rappresentante la bandiera in uso alle forze armate Prussiane". È quanto precisa una nota diffusa dal comando del Battaglione Toscana in relazione al video pubblicato su 'Il sito di Firenze' che ha immortalato, con una ripresa dall'esterno, una bandiera di guerra del secondo Reich in una stanza della caserma Baldissera.
La vicenda, precisa una nota firmata dal tenente colonnello Alessandro Parisi, "è stata immediatamente oggetto di accertamenti da parte della scala gerarchica - che ha già informato l'autorità giudiziaria militare - avviando l'esame della posizione disciplinare dell'interessato, per il grave comportamento posto in essere".
Nelle immagini del video, per un attimo, accanto alla bandiera neonazista appare anche un poster - forse un fotomontaggio - con un’immagine del leader della Lega Nord Matteo Salvini. Il ministro della Difesa Roberta Pinotti ha chiesto al Comandante Generale dei Carabinieri, Tullio Del Sette, «chiarimenti rapidi e provvedimenti rigorosi». «Chiunque giura di essere militare - ha detto Pinotti - lo fa dichiarando fedeltà alla Repubblica, alle sue leggi e alla Costituzione. Chi espone una bandiera del Reich, dunque, non può essere degno di far parte delle Forze Armate essendo venuto meno a quel giuramento».
Intanto il procuratore militare Marco De Paolis ha fatto sapere che "probabilmente non è stato commesso alcun reato militare" "Ma - ha aggiunto De Paolis - c'è comunque un problema disciplinare e un grande problema culturale. Al momento, sulla base delle informazioni che abbiamo ricevuto, non c'è nulla che faccia pensare alla violazione di una norma penale militare. Però ho dato disposizioni affinché si verifichi se invece vi siano gli estremi per configurare un qualche reato". "La norma secondo la quale è reato esporre un vessillo che evochi il nazismo vale per i civili e non specificamente per i militari", spiega ancora De Paolis, per il quale dunque il militare di Firenze potrebbe essere indagato dalla procura ordinaria ma non da quella militare. "Penso che sia più un grande problema di natura disciplinare e culturale», dice il procuratore che aggiunge: «la questione è capire cosa significa un simbolo del genere, soprattutto per un militare, credo che ci sia da interrogarsi sulla formazione culturale dei giovani prima e dei militari poi".
Quel vessillo apparso nella camerata della caserma fiorentina dei carabinieri in un lontano passato è stata la bandiera di guerra del Secondo Reich, l’Impero germanico che di fatto finì con la conclusione della Prima Guerra mondale. Oggi la bandiera viene utilizzata nelle manifestazioni dei gruppi neonazisti e xenofobi in Germania come nel resto dell’Europa e ha fatto, secondo quanto si dice nel video, la sua comparsa anche in alcune curve di qualche stadio italiano. Spesso è al fianco dei simboli del nazismo, della svastica nera che era il simbolo della Germania di Adolf Hitler, nelle manifestazioni.
La Caserma Baldisserra ospita le camerate del VI Battaglione Toscana e qui ha i suoi uffici anche il comando regionale dell’Arma dove da pochi giorni si è insediato il generale di brigata Nicola Massimo Masciulli, subentrato la settimana scorsa al generale Emanuele Saltalamacchia. Il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Giuseppe De Liso, ha assicurato che «verranno fatti tutti gli accertamenti disciplinari e penali».
IL COMMENTO DEL SINDACO NARDELLA - "I carabinieri La Rocca, Marandola e Sbarretti si immolavano a Fiesole per salvare 10 ostaggi innocenti, cadendo sotto i colpi dei nazifascisti. Questi uomini rappresentano davvero con onore l'Arma e i suoi valori. Sull'episodio della bandiera esposta nella caserma di Firenze auspico che l'Arma faccia piena chiarezza, come sempre. Firenze è e resterà antifascista". Così il sindaco di Firenze, Dario Nardella, commentando sul suo profilo Facebook il caso della bandiera.