REDAZIONE FIRENZE

Bando alloggi popolari: "Domande tutto l’anno e nuove graduatorie"

L’annuncio dell’assessore Paulesu in Consiglio

L’assessore al Welfare Nicola Paulesu annuncia una rivoluzione per quanto riguarda l’assegnazione degli alloggi

L’assessore al Welfare Nicola Paulesu annuncia una rivoluzione per quanto riguarda l’assegnazione degli alloggi

Palazzo Vecchio al lavoro su tanti fronti rispetto all’emergenza casa. Tra le varie azioni, nell’ultimo bilancio di previsione sono aumentate le risorse per il contributo affitti, un milione di euro in più per uno stanziamento complessivo che supera così i 4 milioni di euro e nel piano triennale degli investimenti ci sono 72,6 milioni sull’edilizia residenziale pubblica, tra questi 20 milioni di fondi aggiuntivi per la ristrutturazione degli ottocento alloggi Erp dismessi per consentirne la riassegnazione, così da arrivare all’azzeramento nel triennio del plafond degli alloggi dismessi.

E ieri, in Consiglio, nel rispondere a un’interrogazione del vice presidente del Salone de’ Dugento, Alessandro Draghi (FdI), l’assessore Nicola Paulesu ha annunciato una svolta rivoluzionaria che riguarda il bando: "Il nuovo bando ERP sarà pubblicato con modalità aperta, in modo tale da permettere ai cittadini di presentare la domanda senza preoccuparsi dei termini di scadenza. Prevederemo quindi l’opportunità per i cittadini di presentare domanda durante tutto il corso dell’anno con un aggiornamento delle graduatorie strada facendo”. Lo ha annunciato l’assessore alla Casa Nicola Paulesu rispondendo a un question time del consigliere Draghi. Paulesu ha poi spiegato, rispetto all’uscita del nuovo bando, che “in prospettiva della prossima modifica legislativa alla legge regionale 2/2019, il cui iter è già stato avviato, è stato ritenuto opportuno attendere l’approvazione del nuovo testo di legge in modo da adeguare il bando per l’assegnazione di alloggi ERP alle nuove norme".

Il caro affitti, la mancanza di abitazioni sul mercato – per lo più destinate ai turisti – e gli stipendi bassi stanno mettendo in crisi una importante fetta di fiorentini che faticano a pagare pigioni elevatissme. Come, qualche giorno fa, faceva notare il sindacato degli inquilini Sunia (che fa capo alla Cgil) lo scorso anno sono state 600 – il 10% in meno del 2023 – gli sfratti eseguiti in città, molti dei quali con l’ausilio della forza pubblica. Una situazione davvero emergenziale e trasversale, che colpisce soprattutto la classe media e le famiglie monoreddito, impossibilitate a sborsare anche 1.500 euro al mese per un’abitazione di poco più di 70 metri quadrati.

Insomma, vivere nel capoluogo toscano è sempre più un lusso. Il costo dell’abitare nella città del Giglio erode mediamente tra il 45% e il 50% del reddito familiare, ben oltre la soglia del 25% considerata sostenibile a livello nazionale. "Dobbiamo limitare la corsa agli affitti brevi e incentivare gli affitti a lungo termine. È fondamentale distinguere tra piccoli proprietari, che spesso hanno acquistato casa con grandi sacrifici, e grandi gruppi immobiliari che speculano sul mercato. Solo così si potranno riconquistare spazi abitativi e renderli accessibili", il commento di Fabio Seggiani, segretario Sunia Firenze.

AnPassan