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Barberino di Mugello: Progetto di Rigenerazione Urbana per Albergo Diffuso suscita dibattito a Galliano

Il Comune di Barberino di Mugello presenta progetto di Rigenerazione Urbana per recupero di edifici pubblici a Galliano, con l'obiettivo di creare un "albergo diffuso" e favorire lo sviluppo turistico. Alcune obiezioni sollevate durante l'assemblea evidenziano preoccupazioni sulla manutenzione e decoro delle aree circostanti.

Assemblea affollata, quella che si è tenuto a Galliano, per presentare il progetto di Rigenerazione Urbana che prevede il recupero e riqualificazione di quattro edifici di proprietà pubblica: due compresi entro il perimetro della vecchia cinta muraria, l’ "Ex Casa del Fascio" ed il "Palazzo degli Ubaldini", due in posizione limitrofa, l "Ex Scuola Mariotti Zanobi" e il "Magazzino Comunale". In questi spazi il comune di Barberino di Mugello, anche con fondi Pnrr, vuol creare un "albergo diffuso", ed entro marzo prenderanno avvio i lavori per il primo lotto, che riguarda gli immobili del Palazzo degli Ubaldini e dell’Ex-Casa del Fascio, con un investimento complessivo di un milione e 830 mila euro, mentre il progetto complessivo prevede un costo di oltre tre milioni di euro. "Si tratta di un intervento a cui teniamo particolarmente ed in cui l’Amministrazione ha creduto molto – ha spiegato il sindaco Giampiero Mongatti (foto) -. Il progetto ha molte valenze: risolvere l’annosa problematica del degrado di questi immobili di proprietà pubblica, favorire lo sviluppo turistico con una forma innovativa che guarda alla sostenibilità, realizzare nuovi spazi per la collettività che potranno essere gestiti dall’associazionismo locale". Non sono mancate però, durante l’incontro, alcune obiezioni sollevate da vari Gallianesi. In merito all’intervento su Palazzo Ubaldini si è contestato che i lavori previsti siano limitati alle modifiche interne. "Che senso ha prevedere quattro appartamenti turistici in un edificio con facciata degradata e un tetto da rifare?". E qualche abitante non ha mancato di notare che fare ambienti per l’accoglienza richiede anche più decoro e manutenzione per strade, giardini, beni culturali nella frazione".

Paolo Guidotti