ROSSELLA CONTE
Cronaca

“Voleva pagare il caffè un euro”. Spray urticante e pugni al barista. “Situazione fuori controllo”

Secondo pestaggio in via Masofiniguerra, dove il titolare di un locale è finito in ospedale. I residenti: “La zona è diventata la base operativa dello spaccio e della microcriminalità”

Sul posto sono intervenuti i carabinieri

Sul posto sono intervenuti i carabinieri, barista trasportato all’ospedale

Firenze, 17 settembre 2024 – A distanza di poco più di due settimane dalla violenta rapina di cui è stato vittima Ezio Clemente, il 91enne in coma a Santa Maria Nuova, i marciapiedi di via Masofiniguerra si sono macchiati di nuovo di sangue. Ad essere aggredito ieri mattina Fu Jianwen, il 42enne titolare del bar il Cantuccio, proprio all’angolo con via Palazzuolo. L’episodio è avvenuto poco dopo le 7 del mattino. Sul posto un’ambulanza e i carabinieri. Il 42enne è stato trasportato a Santa Maria Nuova. Il suo bar è rimasto chiuso per tutta la giornata. Secondo quanto raccontato, Fu Jianwen sarebbe stato aggredito con pugni da un uomo nordafricano che, dopo aver buttato all’aria vasi e fiori e aver svuotato il sacco del sudicio all’interno del suo bar, si sarebbe scagliato contro di lui. L’aggressore si sarebbe servito anche di uno spray urticante. “Era bendato, perdeva sangue. Lo abbiamo visto andare via in ambulanza”, racconta un residente. Il 42enne è molto conosciuto dagli abitanti che hanno scelto proprio il suo locale come luogo di ritrovo per le riunioni di comitato.

Secondo una prima ricostruzione, ad aggredire il gestore sarebbe stato un uomo nord africano che, già la mattina precedente, lo aveva colpito in quando pretendeva di pagare il caffè un euro.

“Il nostro personale questa mattina (ieri, ndr) ha pulito il marciapiede dal sangue. Quanto successo è vergognoso, mi chiedo cosa si aspetti a intervenire”, non usa mezzi termini Chiara Caridi, proprietaria del Grand Hotel Adriatico di via Masofiniguerra.

Così, dopo poco più di due settimane, le finestre dei residenti tornano a spalancarsi su problemi vecchi e mai risolti. Era il 2007 quando un gruppo di cittadini si riunì e diede vita al comitato Palomar Palazzuolo proprio per denunciare gli episodi di violenza e il degrado. “Da allora la situazione è scivolata verso il basso. Hanno chiuso i negozi di vicinato e hanno aperto attività che sono la base operativa dello spaccio e della micro criminalità. A chi di dovere chiediamo di andare a fondo e scavare nel tessuto commerciale della via”, sono d’accordo gli abitanti di Palomar Palazzuolo.

Proprio ieri, una delegazione ha incontrato l’assessore al welfare Nicola Paulesu. A lui è stato consegnato un documento in 14 punti per migliorare la vivibilità del quartiere. Innanzitutto, gli abitanti chiedono alle forze dell’ordine un maggiore presidio contro lo spaccio e la criminalità, alla polizia municipale e agli uffici della Direzione Urbanistica maggiori controlli nei confronti delle attività commerciali della zona che “trasgrediscono le norme di convivenza civile”, al Comune di Firenze una regolamentazione delle licenze e un’ordinanza che vieti un ulteriore proliferare di minimarket, depositi bagagli o biancheria etc e incentivi per l’apertura di nuove botteghe tradizionali.

Non solo. Il comitato Palomar Palazzuolo chiede anche uno spazio dove potersi riunire e soprattutto che il Fulgor riapra e venga restituito come cinema alla città.