REDAZIONE FIRENZE

Barriere architettoniche, il piano di eliminazione

Il consiglio comunale ha approvato definitivamente il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche (P.E.B.A.), fondamentale strumento di pianificazione e...

Il consiglio comunale ha approvato definitivamente il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche (P.E.B.A.), fondamentale strumento di pianificazione e...

Il consiglio comunale ha approvato definitivamente il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche (P.E.B.A.), fondamentale strumento di pianificazione e...

Il consiglio comunale ha approvato definitivamente il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche (P.E.B.A.), fondamentale strumento di pianificazione e programmazione per il superamento degli ostacoli, che limitano la fruizione di spazi ed edifici pubblici.

Lo studio ha preso in considerazione 118 luoghi d’interesse per la collettività e proposto, ove possibile, soluzioni per migliorare l’accessibilità con tanto di costi dei singoli interventi.

"Dare a tutti i cittadini e a tutte le cittadine gli stessi diritti di accessibilità è una esigenza di civiltà e che deve essere garantita – ha detto la sindaca Cristina Scaletti (nella foto), illustrando il documento al consiglio comunale – in qualunque momento per le persone con disabilità o con ridotta mobilità anche temporanea, così come per le donne in gravidanza e per chi ha passeggini con bambini piccoli, tutti devono poter raggiungere servizi e luoghi pubblici".

Il Peba è stato redatto da uno studio di architettura e ingegneria, ma si è avvalso di un processo partecipativo che ha coinvolto la società civile, con suggerimenti arrivati dalle associazioni e dai cittadini.

Sono così stati analizzati, fotografati e documentati con dovizia di particolari ben 118 luoghi, che sono stati quindi raggruppati in una decina di categorie differenti a seconda della funzionalità di interesse per la collettività. Per gli "spazi urbani", per esempio, sono state indagate accessibilità e fruibilità di piazze e strade dal capoluogo alle frazioni. Quindi sono stati passati in rassegna: gli edifici pubblici dagli uffici ai musei; i luoghi di culto, le attrezzature sportive, gli edifici sanitari come le farmacie ma anche quelli dell’associazionismo, le poste e banche.

E ancora le stazioni, i giardini e i parchi. "E’ uno studio ben fatto e molto interessante; una ricognizione a 360 gradi, con tanto di proposte di soluzione di quasi 3milioni di euro. Il tutto però solo sulla carta visto che – ha osservato il capogruppo del centrodestra Edoardo Canino – nel Bilancio di previsione che abbiamo approvato neppure uno di questi punti è stato preso in considerazione".

Daniela Giovannetti