Vichi
Gli si rivolse con un sorriso gioioso, gli disse parole allegre e lo accarezzò dolcemente. Il marito s’innamorò di lei come se l’avesse appena conosciuta, e da quel giorno smise di correre dietro alle ragazze per stare con sua moglie. Dentro di sé la bella Seima ringraziava Batharuf e la scatolina piena di luce. Ma non avrebbe mai rivelato a nessuno quel segreto. Altre donne infelici andarono dal vecchio a raccontare la propria storia. E ogni volta Batharuf dava loro una scatolina, e sempre si raccomandava di seguire la bontà e la bellezza. Ogni volta che il raggio di luce colpiva gli occhi di una donna, ecco che lei capiva cosa doveva fare, e la buia infelicità era costretta a fuggire inseguita dalla luce di una nuova vita. Non si trattava soltanto di amori infelici, ma anche di affari e di altro ancora. Una donna che nel suo negozio non vendeva quasi più nulla, dopo aver aperto la scatolina di Batharuf rimodernò il proprio bazar e le vendite centuplicarono. Una madre che non riusciva a maritare le sue tre figlie, dopo essere stata colpita dalla luce della scatolina smise di darsi pena, si diede da fare e in poco tempo le tre ragazze trovarono marito. Ognuna delle donne, a proprio modo, aveva pagato il vecchio, chi poteva con denaro e oro, altre con piccole cose che il vecchio avrebbe tenuto per ricordo. Nessuna donna aveva rivelato il segreto della luce, ma ugualmente si sparse la voce che il vecchio possedeva scatoline magiche capaci di dare a ognuno la forza per realizzare i propri sogni. Arrivarono dai quattro angoli della regione per parlare con lui. Il placido Batharuf ascoltava ogni storia con grande interesse, poi prendeva la sua decisione. Non sempre regalava una delle sue scatoline. In quella moltitudine di umanità c’era anche chi raccontava una storia del tutto falsa per poi ricevere la "magia", per realizzare il proprio desiderio di diventare ricco o di trionfare nella malvivenza. Il vecchio non si lasciava ingannare, e con gentilezza respingeva gli impostori, invitandoli alla sincerità e alla ricerca della bellezza dello spirito. Loro se ne andavano con la coda tra le gambe. Alcuni imparavano la lezione, altri restavano nel buio. Ma un giorno giunse alle orecchie del principe più ricco della regione, Aidu Mahref Kahnbai, la storia del vecchio Batharuf che sedeva in un lontano mercato ai limiti del deserto, e che vendeva scatoline magiche capaci di far ottenere ogni cosa. Comandò a uno dei suoi servi di intraprendere il lungo viaggio per andare dal vecchio, con l’ordine di comprare tutte le scatoline d’argento. Voleva diventare più ricco e più potente, e possibilmente dominare il mondo intero. Il servo tornò dopo tre giorni, e ripeté al principe la risposta di Batharuf: La luce non crea nulla, serve soltanto a illuminare i luoghi oscuri della coscienza, ciò che di bello o di brutto vi si nasconde. Il principe pestò i piedi per terra, e ordinò al servo di tornare da Batharuf per offrirgli un intero forziere di gioielli e monete in cambio di tutte le scatoline. Il servo tornò dopo tre giorni, e ripeté al principe la risposta di Batharuf: Quel che non sappiamo adoperare non serve a nulla. Il principe Aidu Mahref andò su tutte le furie, e ordinò al servo di tornare da Batharuf per offrirgli un intero carro di gioielli e monete in cambio di tutte le scatoline. Il servo tornò dopo tre giorni, e ripeté al principe la risposta di Batharuf: A volte l’oscurità prende le sembianze della luce. Il principe Aidu Mahref si strappò i capelli, furibondo per quelle risposte sempre più assurde, e ordinò al servo di tornare da Batharuf per minacciarlo di morte se non gli avesse consegnato tutte le scatoline. Il servo tornò dopo tre giorni, e ripeté al principe la risposta di Batharuf: Non si può cercare l’acqua sugli alberi. Il principe Aidu Mahref cacciò un grido che risuonò in tutto il palazzo, e ordinò al migliore dei suoi soldati di andare a uccidere Batharuf e di impossessarsi di tutte le scatoline. Il soldato tornò dopo tre giorni, con la spada insanguinata e la bisaccia del vecchio piena di scatoline. Il principe Aidu Mahref non stava nella pelle dalla soddisfazione: finalmente possedeva quelle scatoline magiche che lo avrebbero fatto diventare il padrone del mondo. Andò a chiudersi nelle sue stanze private e cominciò a tirare fuori le scatoline dalla bisaccia del vecchio, appoggiandole sul grande tavolo. Non finivano più, e quando Aidu Mahref arrivò a cento decise di fermarsi. Aprì la prima scatolina, e un raggio di luce lo colpì negli occhi. In quel momento ebbe una visione: lui era in cima a una montagna, e sotto di lui una folla oceanica ascoltava le sue parole.
3-continua