Firenze, 25 settembre 2019 - Salgono a 38 i decessi dei pazienti con sepsi. 102 i casi di infezione legati al super batterio New Delhi registrati negli ospedali toscani, in crescita rispetto ai 90 rilevati la settimana precedente. E' quanto emerge dai dati del monitoraggio settimanale effettuato dall'Agenzia regionale di sanità (Ars) diffuso oggi e aggiornato al 22 settembre, dal novembre 2018. Secondo lo studio è invece in calo la mortalità: dal 40% relativo dell'ultimo rilevamento, al 37% di oggi. "Percentuale - si legge sul sito Ars - paragonabile alla letalità per questa condizione causata da altri batteri resistenti agli antibiotici carbapenemici".
"I comuni cittadini non corrono nessun rischio nel nostro territorio - ha sottolineato l'assessore alla Sanità Stefania Saccardi questa mattina durante il Consiglio regionale in merito alla proliferazione del batterio in Toscana - La Regione sta facendo un'azione di contrasto efficace al fenomeno dei contagi da batterio New Delhi e l'epidemia si è rapidamente stabilizzata nell'area nord-ovest della regione".
''La Klebsiella - ha spiegato - è un batterio che vive comunemente nell'intestino dell'uomo ed è un cosiddetto patogeno opportunista, cioè un microrganismo che non infetta a meno che non siano presenti condizioni particolari, come un abbassamento delle difese immunitarie. Non devono essere messe in atto strategie specifiche per la prevenzione dello sviluppo dei batteri se non le comuni regole igieniche della vita quotidiana e l'uso corretto degli antibiotici''. Riguardo ai casi registrati negli ospedali, secondo Saccardi ''è impossibile stabilire una correlazione precisa tra decessi e infezioni, perché questa agisce come concausa, che interviene su condizioni cliniche già estremamente compromesse, quindi stabilire un nesso causale diretto nella maggior parte dei casi non è possibile".
Il fenomeno dell'antibiotico è una problematica globale, ha specificato l'assessore: ''Se vogliamo usare il termine 'superbatterio' dobbiamo dire che in Italia ne troviamo uno ogni tre emocolture di Klebsiella, e in tutte le regioni siamo di fronte a una diffusione endemica di queste infezioni. Parliamo quindi di migliaia di casi in Italia ogni anno. In Regione Toscana, grazie alla Rete Smart istituita nel 2012 presso l'Agenzia regionale di sanità ogni anno sono disponibili dati che permettono di tracciare il quadro epidemiologico delle resistenze nella nostra Regione''. La Toscana è una delle tre Regioni (con Campania ed Emilia Romagna) ad aver attivato da alcuni anni un proprio sistema di sorveglianza. Inoltre nel 2018 la Regione ha varato un nuovo modello organizzativo per la gestione di queste infezioni. Quindi, ha proseguito Saccardi, ''è stata la rete dei nostri laboratori microbiologici a rilevare la presenza di casi, nel marzo scorso, e siamo stati noi a segnalarli al Ministero''.
Le rassicurazioni della Saccardi non sono servite però a placare gli animi in Consiglio. Il portavoce dell'opposizione Jacopo Alberti (Lega) ha presentato una mozione di sfiducia nei confronti dell'assessore regionale alla Sanità Saccardi, firmata dalla Lega e dagli altri gruppi del centrodestra. "La popolazione aveva il diritto di sapere subito cosa accadeva, sulla possibilità di contagio del batterio New Delhi", ha sottolineato Alberti. "Dato che i laboratori della Toscana, grazie ai professionisti che ci lavorano, agli esperti, avevano rilevato il focolaio e solo grazie a loro si sono poi attivate le misure straordinarie". Invece ci sono voluti "quattro mesi per sentire l'assessore dire che i cittadini non corrono alcun rischio sul nostro territorio - ha aggiunto - Invece, ci sono voluti tre mesi per venirne a conoscenza e solo grazie alla stampa. È gravissimo, perché si crea un allarmismo rischioso. Se le persone hanno paura di andare negli ospedali, la responsabilità è di chi ha tenuto nascosta l'informazione alla cittadinanza".
"Il problema è serio, circoscritto non so quanto - ha ribadito il Capogruppo di Forza Italia Maurizio Marchetti - Che ci sia monitoraggio è ottimo, ma qui c'è da fare il salto verso le azioni di contrasto e da mettere in piedi una task force per circoscrivere i contagi. Dall'area vasta Nord Ovest in questi giorni ho ricevuto cinque telefonate su decessi avvenuti per il precipitare improvviso delle condizioni di ricoverati quasi avviati a dimissioni ospedaliere. Allora, io vorrei che dall'attenzione nel monitoraggio continuo e puntuale si passasse subito e con intensità alla circoscrizione del contagio con interventi mirati, perché temo che la situazione sia più grave e che dalla Regione non ci sia stata reazione pronta quanto avrebbe dovuto".