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Bellariva e Caponnetto sott’assedio dei pusher

Il giardino di Bellariva e quello intitolato alla memoria del giudice antimafia Antonino Caponnetto non sono esattamente paradisiaci. Anche di giorno. E anche se sono frequentati da famiglie con bambini. Uomini in borghese del commissariato S.Giovanni mercoledì a metà pomeriggio – ricevuta una segnalazione – sono andati a ’dare un’occhiata’ ai giardini di Bellariva, per verificare le periodiche voci ricorrenti di vendita di droga en plein air. Infatti. Intorno a una panchina occupata da alcuni stranieri, su e giù di giovani forse anche giovanissimi: andavano in processione. Spaccio sicuro. Gli agenti hanno segnalato ai colleghi di una volante di entrare nel parco frequentato anche da bambini. In diversi (sospetti) si sono allontanati in fretta, uno ha scelto la strada sbagliata ed è finito tra le braccia dei poliziotti mimetizzati tra la gente. Tunisino, 28 anni, il pusher arrestato aveva coca pronta per essere venduta. Inutile la corsa. E inutile anche gettare 8 dosi di ’neve’: la droga è stata recuperata. Addosso aveva la nona dose, nel portaocchiali 250 euro, ’sudato guadagno’ del lavoro on the road.

I giardini di Bellariva chiamano e il giardino Caponnetto ’risponde’ e la Fondazione omonima lancia l’allarme tramite il presidente Salvatore Calleri: "Attenzione allo spaccio. Con la primavera i pusher sono tornati in forze in zona. Il giardino Caponnetto è un bel giardino in uno dei posti più belli della città, ma in primavera si risvegliano gli spacciatori, per lo più nordafricani. La Fondazione non permetterà che si trasformi in una piazza di spaccio. Ci rendiamo conto delle difficoltà dovute anche a una norma di contrasto non adeguata, ma – conclude Calleri – chiediamo alle autorità intervenire prima che con la movida estiva ci scappi il morto".

giovanni spano