
"Nessuno dei consiglieri ormai mette più in discussione l’importanza del progetto Multiutility, ed è un bene. Stiamo definendo il piano...
"Nessuno dei consiglieri ormai mette più in discussione l’importanza del progetto Multiutility, ed è un bene. Stiamo definendo il piano industriale e ci sono 400 milioni di investimenti in corso". Così l’assessore alle Partecipate Giovanni Bettarini (foto) nell’ultimo consiglio, quando la sorte del gruppo industriale con Alia capofila è stata al centro del dibattito. Con relazioni sia dei presidenti di commissione che nelle scorse settimane hanno condotto audizioni conoscitive, sia di consiglieri di maggioranza e opposizione. Dopo quella di Paolo Bambagioni, alla guida della Commissione Controllo (sì alla Borsa, acqua dentro la holding, public company al 100%, ricapitalizzazione di 100-150 milioni e dimissioni dell’ad Alberto Irace), i consiglieri di maggioranza Cristiano Balli (Pd) e Giovanni Graziani (Avs-Ecolò), presidenti delle commissioni Bilancio e Ambiente, hanno ricordato che "l’obiettivo strategico è di raggiungere circa 100 milioni tra economie di scala e riduzione dei costi per gli utenti nei prossimi 5 anni".
Al veleno un paio di ordini del giorno in calce alla discussione da parte del leader di Spc Dmitrij Palagi, contrario al progetto. Che è partito alla carica: "L’ad Irace non c’è, è andato via o semplicemente non è più cosa del ‘nuovo’ Pd? È una figura non audita dalle Commissioni". Adesso che l’opzione Borsa è congelata, si chiede la leader di FD Cecilia del Re, "come si raggiungono gli obiettivi della holding?".
F.I.