Biancastella
Antonino
Sulla targa del giardino che la città di Firenze le ha intitolato nel 2020, sotto il suo nome si legge: "Madre costituente", ma raggiungere questo traguardo – solo 21 madri fra 535 padri – non fu per niente facile. Bianca nasce a Vicchio (FI) nel 1914 in una famiglia modesta; rimasta orfana di padre a 7 anni, è il nonno materno a incoraggiarla nello studio e ad iniziarla alle idee socialiste e antifasciste. Con il suo appoggio, Bianca frequenta l’Università a Firenze, si laurea nel 1939 e comincia ad insegnare. Per i suoi metodi educativi "poco fascisti" entra, però, in contrasto con le gerarchie ministeriali e lascia l’Italia; al suo rientro, nel 1942, si avvicina al Partito d’Azione e milita nella resistenza, ma dopo la liberazione si iscrive al Partito socialista di Saragat e Nenni e si impegna nella campagna elettorale per l’Assemblea costituente sui giornali di partito e nelle piazze. Nonostante la pesante ostilità dei militanti più anziani, il partito la candida e Bianca viene eletta, ottenendo il doppio delle preferenze del capolista che era Sandro Pertini, il futuro presidente della Repubblica. Ma la strada parlamentare fu per lei, donna e dai lunghi capelli biondi che le valsero il soprannome di "la Biondissima", lastricata di ostacoli, come ricorderà in un suo libro autobiografico. Nel 1948 fu rieletta nelle liste del nuovo Partito socialista democratico fondato da Saragat e da parlamentare presentò alcune proposte di legge innovative sulla scuola, sulle pensioni, sull’occupazione e sulla ricerca di paternità, per lei una vera missione etica, dal momento che in Italia su certi documenti compariva la vergognosa dizione "figlio di NN". Purtroppo la sua proposta di legge per abolirla fu attuata solo nel 1955. Dopo quella prima legislatura Bianca Bianchi non fu più rieletta, ma continuò a impegnarsi per la scuola, scrisse libri, curò una rubrica proprio sul quotidiano "La Nazione" dedicata ai problemi educativi dei ragazzi. Nel 1970 rientrò in politica come consigliera comunale, ancora una volta votatissima. Morì nel 2000.