Bimba scomparsa, un testimone: “Io picchiato dai genitori di Kata”

L’uomo denunciò alla polizia il padre e la madre della piccola per le violenze che avrebbe subito nell’ex Astor. “Pugni al volto e unghiate”

Lo sgombero all'ex Astor (foto Marco Mori/New Press Photo)

Lo sgombero all'ex Astor (foto Marco Mori/New Press Photo)

Firenze, 5 agosto 2023 – Nella complessa indagine per ritrovare la piccola Kata spunta anche la testimonianza di un uomo, peruviano, che viveva abusivamente nell'ex hotel Astor di Firenze occupato, dove il 10 giugno è scomparsa la bimba. Proprio lui a marzo denunciò alla polizia i genitori della piccola, Miguel e Kathrine, perché in una discussione lo colpirono entrambi con violenza. È quanto si ricava dall'ordinanza di custodia cautelare con cui oggi il gip Angelo Pezzuti ha ordinato l'arresto in carcere di quattro peruviani, fra cui lo zio materno di Kata, Abel che però aveva il soprannome di Dominique, accusati delle violenze per imporre dentro la struttura il 'racket degli affitti’.

Il 22 marzo 2023, secondo la querela, intorno alle 22.30, durante una discussione, riporta il gip, il denunciante "era stato colpito da Miguel Angel Chicclo Romero 'con pugni al volto”, e dalla fidanzata di quest'ultimo, Katherine Alvarez, “che lo aveva graffiato con le unghie sul braccio sinistro e sulla faccia” da un tal Marlon, che è il fratello di Miguel”, zio paterno di Kata, “con violenti pugni al fianco destro e sulla schiena”. Nella circostanza contemporaneamente era stata colpita la fidanzata, da un altro peruviano ancora.

Lo stesso querelante ha ricostruito le angherie - minacce, richieste di soldi, violenze - subite da Carlos, il ras dell'Astor, arrestato oggi con lo zio di Kata, Abel, e con altri due peruviani. Nella querela rievoca le sere che portarono a quella cruciale del 28 maggio (vi fu la defenestrazione di un ecuadoregno), con irruzioni nelle camere per cacciare alcuni occupanti - e venderle ad altri - organizzate da Carlos e da Dominique, che è il soprannome dello zio Abel di Kata. In una irruzione i due avrebbero preso di peso lo zio del denunciante per buttarlo fuori da una stanza; poi Abel colpì con un pugno lo stesso querelante.

L'ordinanza riporta affermazioni prese a verbale, come teste, dello zio paterno di Kata, Marlon Edgar Chicclo Romero, che il 13 giugno 2023 - dopo il sequestro della nipote, in pieno avvio di indagini - spiegò che all'interno dell'ex hotel Astor suo fratello Miguel Angel, padre di Kata, insieme ad Abel, il cognato, avevano la gestione delle stanze dell'albergo. In particolare, si ricava sempre dall'ordinanza, Marlon spiegava che "ogni volta che una famiglia andava via, loro acquistavano il diritto ad entrare nella stanza e la rivendevano a chi ne faceva richiesta” e che “erano soliti vendere una stanza piccola a 800 euro una tantum mentre quelle con il bagno a 1.200 euro una tantum”.