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La psicologa Francesca Mugnai e la relazione col cane: "Tanti benefici, ma con prudenza"
Firenze, 17 febbraio 2024 – Bambini e cani: una relazione che fa bene, ma da monitorare. Il caso della bimba di 9 mesi sbranata dal pitbull di famiglia ad Acerra fa discutere e riflettere. Avere un cane in casa fa bene ai bambini? Sì, ma con le dovute attenzioni, come spiega la psicologa Francesca Mugnai, tra i massimi esperti internazionali in Interventi assistiti con gli animali (la cosiddetta pet therapy), coordinatrice del progetto di IAA all’AOU Meyer di Firenze e specializzata anche nella gestione della paura dell’animale dopo un evento traumatico.
Dottoressa Mugnai, il recente caso di Acerra come tanti altri purtroppo di bambini e adulti aggrediti da cani anche a loro familiari, fa riflettere. Come coniugare benefici e rischi dell’avere un animale in casa?
“Avendo sempre ben presente che il cane è un animale e come tale va rispettato e trattato. Ha una mente diversa dalla nostra e bisogni differenti; qualsiasi elemento, per noi "normale", può rappresentare un invito al gioco o una sfida alla difesa. Non sappiamo mai come possono realmente reagire a uno stimo anche innocente. La regola aurea è che i bambini, soprattutto piccoli, non vanno mai lasciati da soli con il cane. I genitori o comunque gli adulti di riferimento devono sempre avere la responsabilità del rapporto e fare i conti con l’“essere animale”, anche in base alla razza, alle caratteristiche comportamentali, allo stato di salute, agli istinti naturali e mai del tutto controllabili”.
Ma se il cane è stato addestrato ed è “buonissimo”, come sostiene la maggior parte dei proprietari?
“Ripeto: il cane è un animale. Anche educato, va abituato, ma continua necessariamente ad avere degli istinti naturali mai totalmente addomesticabili: di questo dobbiamo essere coscienti e consapevoli. Anche solo a livello di mole, rispetto a un bambino di meno di un anno, un cane di 30 chili ha una stazza e una forza imponente. È un rapporto che va monitorato. C’è la tendenza da parte dei genitori di “mollare”, lasciare andare con l’idea che “tanto non succede nulla”. Il rischio di fronte alla vita e alla sicurezza di una persona non deve essere sottoposto a una speranza”.
Quindi non bisogna avere fiducia nel proprio cane?
“Fiducia sì, irresponsabilità no. L'affidabilità degli animali – che è tanta – va comunque monitorata. Per ogni animale è sempre utile un corso di formazione di base, anche poche lezioni con un educatore bravo che in poco tempo insegna al proprietario a gestire al meglio il proprio cane. Anche spiegando che non è un bambino, concetto spesso purtroppo frainteso, anche in buona fede. Bisogna poi riferire al proprio veterinario ogni comportamento particolare che vediamo nel nostro animale: per qualsiasi atto di aggressività o possessività, meglio chiedere consiglio a un esperto”.
Molti hanno una fobia nei confronti degli animali. Notizie di questo genere aumentano le paure. Per chi poi ha subito un’aggressione da parte di un cane, ha anche una base oggettiva. È possibile superarla?
“Sì, con una terapia adeguata, personalizzata e specifica. Ci sono vari tipi di fobia e dipendono proprio dalle origine: non ci si nasce, ma si può acquisire dall’esempio dei genitori o dalla mancata relazione e non conoscenza del mondo animale. Oppure deriva appunto da un’aggressione o da un morso subìto o anche in maniera indiretta dall’aver assistito a un evento. La fobia non ci fa ragionare: perdiamo il controllo del corpo, il battito cardiaco e il respiro aumentano, tremiamo. Sentiamo di non avere il controllo di noi stessi. Mente e corpo si scollegano in un aspetto di disregolazione e possono far compiere atti incontrollati e pericolosi. Si può superare, con le opportune terapie anche con la desensibilizzazione per le quali affidarsi a uno psicologo o psicoterapeuta con formazione specifica”.
A lei è capitato di seguire persone vittime di aggressioni da parte di cani?
“Sì, molte in ospedale e anche fuori dall’ospedale. Sotto la giusta guida, si può superare la paura e imparare ad avere una relazione sana riacquisendo la fiducia nell’animale e in noi stessi. È un percorso importante da fare, necessario per garantire una qualità della vita migliore”.
Consiglierebbe a una famiglia di adottare un cane?
“Se le caratteristiche familiari, logistiche e di ménage lo consentono, se le proprie abitudini lo permettono, se mettiamo sul piatto della bilancia tutti gli aspetti e questa pende verso quelli positivi, sì: avere in casa un animale domestico è una grande risorsa e per un bambino crescere con un animale ha mille benefici. Ma l’adozione di un animale è una grande responsabilità che va ben ponderata e decisa solo dopo un’attenta valutazione da parte di tutta una famiglia, perché implica nuove abitudini e responsabilità e l’animale diventa membro del nucleo familiare in tutto e per tutto. È una scelta meravigliosa, ma mai da prendere a cuor leggero”.