REDAZIONE FIRENZE

Bimbo maltrattato . Madre rinviata a giudizio. Aveva accusato il marito: "Ma gli abusi erano reali"

La donna, 37 anni, è stata allontanata dal piccolo di 4 anni, affidato al padre. I lividi sul piccolo sarebbero stati creati ad hoc per avvalorare le denunce.

Bimbo maltrattato . Madre rinviata a giudizio. Aveva accusato il marito: "Ma gli abusi erano reali"

Per rendere il suo racconto credibile, avrebbe provocato lividi al figlioletto di 4 anni, di cui aveva scrupolosamente conservato i referti dell’ospedale pediatrico Meyer dove aveva portato il piccolo. A finire sotto accusa era stato così un uomo, pistoiese, padre del bimbo ed ex marito della donna che aveva denunciato i maltrattamenti. Un’accusa dettagliata e molto grave, perché si parlava anche di violenza sessuale aggravata, e anche in quel caso le lesioni che il corpicino del piccolo aveva riportato sarebbero state prodotte dalle "manovre" dalla madre. Un piano che, secondo la Procura di Firenze, sostituto procuratore Lorenzo Gestri, che ha diretto le indagini dei carabinieri, sarebbe stato architettato per colpire l’uomo, e poter chiedere un risarcimento economico in favore della piccola vittima. Ma nel corso delle indagini, è emersa un’altra ricostruzione dei fatti. Grazie alle intercettazioni ambientali, e successivamente alle indagini svolte dai carabinieri, è emerso che la donna aveva inventato tutto. Sembra infatti che a maltrattare il piccolo sia stata la mamma, che già dallo scorso luglio è stata allontanata dal bambino, ora affidato al padre. Ieri mattina, il gup del Tribunale di Firenze Angela Fantechi ha rinviato a giudizio la donna, una 37enne fiorentina, con l’accusa di maltrattamenti sul minore e di calunnia, nei confronti dell’ex coniuge.

Il babbo del bambino, che è originario di Pistoia, è difeso dall’avvocato Pamela Bonaiuti del foro di Prato e dall’avvocato Letizia Zabaroni del foro di Pistoia per gli aspetti civilistici.

"Sono state svolte indagini difensive accurate e complesse – commenta l’avvocato Pamela Bonaiuti, legale di parte civile dell’uomo e del bambino – Non era e non è un caso semplice, perché avevamo davanti due ricostruzioni completamente opposte, ma l’obiettivo era quello di tutelare da subito la vita di un bambino di 4 anni, e il fattore tempo era decisivo. Già in sede di interrogatorio, avevamo depositato registrazioni che ritengo siano state utili. Siamo soddisfatti di questo primo, importante, risultato". Nel luglio scorso era già stata emessa una misura cautelare che ha previsto l’allontanamento del figlioletto dalla casa della madre (con la quale viveva, essendo in corso la causa di separazione tra i coniugi) e il divieto di avvicinamento da parte della donna ai luoghi frequentati dalla persona offesa, ovvero l’ex marito della donna e padre del bambino. "Abbiamo chiesto l’affidamento esclusivo rafforzato del bambino – ha spiegato l’avvocato Letizia Zabaroni, legale dell’uomo per gli aspetti civilistici della vicenda – ciò vuol dire con l’esclusione della figura materna. Una modifica dunque delle condizioni di separazione in corso".

Diversa la ricostruzione dei legali della donna, gli avvocati Massimiliano Manzo e Matteo Banini del foro di Firenze, che spiega come la donna respinga ogni addebito, fiduciosa di poter dimostrare la sua estraneità alle accuse. "Abbiamo deciso di non scegliere riti alternativi e seguiremo la fase dibattimentale, certi di poter dimostrare la totale assenza dell’elemento soggettivo a carico della signora".

Il processo a Firenze prenderà il via il prossimo 12 ottobre.

Martina Vacca