"Purtroppo oggi, dopo quasi sette anni dall’introduzione della legge, ancora in pochi sono a conoscenza della procedura da seguire per depositare il testamento biologico. Come Ordine dei medici e con la nostra commissione bioetica cerchiamo di promuovere le Disposizioni anticipate di trattamento perché troviamo sia un segno di civiltà".
Lo dichiara in una nota
Pietro Dattolo, presidente dell’Ordine dei medici di Firenze, in seguito a un incontro promosso a sette anni dalla legge 219, o biotestamento.
La consapevolezza ancora sembra essere un traguardo tutto da raggiungere.
"C’è ancora del lavoro da fare - dice Dattolo - per diffondere tra i cittadini l’esistenza del diritto alle Dat. Si tratta di una manifestazione anticipata della propria volontà riguardo ai trattamenti sanitari, qualora, a causa di gravi condizioni di salute, venga meno la capacità di autodeterminarsi. È un diritto".
"È sufficiente prenotare un colloquio nelle strutture sanitarie adibite - continua il presidente dell’ordine dei medici- dove un’equipe di medici, psicologi, anestesisti e altre professioni del settore aiuterà il cittadino a redigere il biotestamento con eventuale nomina di un fiduciario".