di Lisa Ciardi
È nato, all’ospedale di Santa Maria Annunziata, a Ponte a Niccheri, il primo ambulatorio fiorentino dedicato al testamento biologico. Qui, cittadini e pazienti possono avere risposte e consigli in materia, ma anche esprimere le proprie volontà a proposito di trattamenti sanitari. Da qualche giorno infatti è stato attivato in via sperimentale proprio il servizio per la raccolta delle disposizioni anticipate di trattamento (Dat o testamento biologico) e per la stesura dei piani condivisi di cura (Pcc). Ma come funziona l’ambulatorio? Prima di tutto è formato da un team multiprofessionale e multidisciplinare, composto da uno psicologo clinico esperto in bioetica, un nefrologo specializzato in bioetica e problematiche di fine vita, un palliativista e un infermiere, più eventuali altre figure professionali, mediche e non mediche, che possono essere coinvolte anche in base alle singole necessità. L’ambulatorio è aperto attualmente una volta al mese, il venerdì mattina, dalle 9 alle 12, ed è possibile prenotarsi in anticipo inviando una mail all’indirizzo [email protected]. L’idea è però quella di estendere progressivamente l’apertura. Ogni appuntamento dura circa un’ora, anche se molto dipende dalle necessità degli utenti. Possono usufruire del servizio tutti i cittadini maggiorenni, capaci di intende e volere, che intendano ricevere adeguate informazioni mediche per esprimere, attraverso le Dat, le proprie volontà in materia di trattamenti sanitari, dare il consenso o il rifiuto rispetto agli accertamenti diagnostici, a scelte terapeutiche e a singoli trattamenti sanitari, in previsione di un’eventuale futura incapacità di autodeterminarsi. È possibile anche nominare un fiduciario che si faccia in futuro portavoce delle proprie volontà e decisioni. Chi è già affetto da una patologia può avvalersi inoltre della Pianificazione condivisa delle cure, un percorso che permette, insieme al medico e all’infermiere, di riflettere, esprimere e documentare le preferenze e le scelte per il futuro: si possono per esempio rifiutare interventi particolarmente invasivi e indicare il limite oltre il quale non si vuole procedere con le terapie. Tutte scelte particolarmente delicate e importanti, soprattutto per i pazienti che si trovano ad affrontare malattie di tipo degenerativo. A dimostrazione di quanto il tema sia sentito, già nel primo giorno di apertura dell’ambulatorio ci sono stati quattro utenti: uno per depositare il testamento biologico, tre per fare piani condivisi di cura. Il servizio, il primo della Azienda Usl Toscana Centro, è stato accolto con plauso dall’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Firenze. "Dopo la legge 219 del 2017, ovvero la cosiddetta legge sul biotestamento – commenta Pietro Dattolo, presidente dell’Ordine - la nostra commissione etica si è attivata per sensibilizzare la popolazione a dare le loro disposizioni anticipate di trattamento e a fare i piani condivisi di cura, e questo ambulatorio è il primo frutto di quell’intenso lavoro. È un traguardo importante dal punto di vista etico e deontologico".