Firenze, 19 marzo 2024 - La Fiorentina intesa come squadra, informata costantemente sulle condizioni del suo direttore generale nel corso di questi giorni, riprenderà la preparazione nella giornata di giovedì. Queste sono le ore del dolore, del distacco da un dirigente costantemente e continuamente a contatto con i calciatori. Joe Barone non era tipo da ufficio e scrivania. O meglio, non solo. Amava il campo, amava stare a contattato con i suoi calciatori. Che oggi hanno intasato i social di pensieri e ricordi.
Quello più atteso è arrivato poco fa. La lettera di saluto del capitano, Cristiano Biraghi. Lui che ha vissuto in prima persona anche la tragedia di Davide Astori e che lo porta ancora oggi e dopo sei anni su ogni campo in Italia e in Europa. Commosso e partecipato il suo ricordo.
"Ciao Joe, anche tu purtroppo come Davide mi avete fatto questo brutto scherzo di andarvene via senza salutarmi! Io non riesco a capacitarmi come questa vita quanto bella possa essere così crudele e tagliente. Faccio fatica a trovare le parole o meglio sarebbero troppe per salutarti come meriti, ma ti voglio solo ricordare come ci siamo conosciuti io e te, due caratteri duri, forti e schietti che al primo impatto si scontrano come due treni in corsa, ma che con la lealtà che ci contraddistingue alla fine viaggiano nella stessa direzione, contro tutto e tutti! Negli ultimi anni il nostro rapporto era diventato talmente forte che ci facevamo scudo uno con l'altro contro le moltissime critiche che abbiamo subito io e te! Sei stato un amico, un fratello maggiore o un padre non so, una persona centrale da quando ti conosco! Uno dei pochissimi che sei stato sempre al mio fianco e non ti vergognavi a dirlo! Per questo ti dico che la promessa che ci siamo fatti io non la dimentico. E mi raccomando non dimenticarla neanche tu e dammi la forza da lassù di portarla avanti! Io e te sappiamo! Ti voglio bene e farò di tutto per portare avanti e far avverare i sogni che avevi tu per la nostra Fiorentina! Per me e la squadra è stato un duro colpo, poi senza neanche avvisarci che te ne andavi! Ma ti perdoniamo perché tutto quello che hai fatto per noi sarà irripagabile per la vita! Ti saluto adesso che devo portare avanti la nostra missione! Ciao Joe. Il tuo cap".
Facile intuire quale sia il patto. Non è mistero che Joe Barone sognasse un trofeo, da dedicare al popolo viola e al presidente Commisso. La missione della squadra a questo punto è chiara: provare a vincerne almeno uno per dedicarlo anche alla sua memoria.