
L’alluvione del novembre 2023
di Pier Francesco Nesti Concentreranno la loro attenzione su Bisenzio e Marina. Proprio dove si sono verificate le ‘rotture’ che hanno provocato la disastrosa alluvione del novembre 2023. Ma non solo. Sono i tecnici incaricati dal Comitato Alluvione Campi 2023 di realizzare la maxi perizia sul territorio campigiano. Lo Studio Associato Sipec, con sede a Sarzana, guidato dall’ingegner Riccardo Marangoni, e i geologi Maurizio Negri e Cinzia Lombardi, dello Studio Negri, con sede a Campi.
Il loro lavoro è già iniziato, con uno studio della topografia dei luoghi investiti dalla piena: i geologi, che hanno a disposizione anche un significativo archivio nato da indagini pregresse, stanno fornendo ai loro colleghi, come spiegato da Maurizio Negri, tutta una serie "di informazioni storiche che riguardano Campi. Ma anche le zone a monte". Con un occhio di riguardo nei confronti di Bisenzio e Marina, ma "senza dimenticare il reticolo minore". Con un elemento di fondo che poi è alla base di tutto il lavoro: "Le problematiche maggiori le ha scaturite il sistema arginale".
Insomma, i fiumi, e la loro capacità di ‘resistere’ alle portate più critiche in caso di piena, e gli argini, "un intero sistema da ripensare. La Regione sta lavorando sulle criticità, ma siamo ancora in quella che possiamo definire una fase di studio", ha aggiunto. Tutto questo per fornire allo Studio Sipec una serie di dati in modo "da costruire – ha spiegato l’ingegner Marangoni – un vero e proprio modello idraulico che consenta di arrivare a una schematizzazione dei corsi d’acqua e un codice di calcolo relativo alla velocità, maggiore o minore, dei livelli idrometrici".
Anche perché, nonostante le statistiche in possesso all’Autorità di bacino parlino di eventi duecentennali, fra l’alluvione del 1991 e quella del 2023 sono passati ‘solo’ trent’anni. E, di conseguenza, numeri più aggiornati possono permettere di dare una mano anche in sede di prevenzione: "Negli ultimi venticinque anni – ha aggiunto – le precipitazioni rispetto al periodo 1960-2000 sono profondamente cambiate, non sul quanto, ma su come la pioggia scende". Presto si passerà all’approfondimento degli aspetti che necessitano di più attenzione: "In base ai dati forniti dai geologi – ha concluso – analizzeremo il trasporto verso valle di materiali solidi a opera dei due fiumi e il livello di erosione del fondo". A giugno i risultati definitivi, ma non è escluso che possa emergere già qualcosa anche prima.