ANTONIO PASSANESE
Cronaca

Firenze, blocco diesel Euro 5: al via con proteste. Ma tutti o quasi lo rispettano

Nel tratto tra la Fortezza e viale Giovine Italia è in vigore l’ordinanza. L’obiettivo è abbassare la presenza di biossido di azoto nell’aria

Il cartello che indica il blocco

Il cartello che indica il blocco

Firenze, 2 settembre 2023 – Primo giorno di stop ai diesel Euro 5 nel tratto tra la Fortezza e viale Giovine Italia. Le proteste di alcuni automobilisti non sono mancate, soprattutto sui social in tanti si sono lamentati di non avere i mezzi economici per poter cambiare il veicolo, magari acquistato da poco.

Come funziona il blocco dei Diesel Euro 5 a Firenze

Ma a fine giornata Palazzo Vecchio ha espresso una certa soddisfazione. Perché sono stati davvero pochi, come dimostrano i controlli eseguiti della polizia municipale, a non rispettare il blocco.

I controlli e i posti di blocco continueranno anche nei prossimi giorni e nelle prossime settimane – soprattutto quando riapriranno le scuole – ma in fin dei conti i fiorentini e i pendolari hanno dimostrato di ben recepire l’ordinanza del Comune che, come più volte spiegato, mira esclusivamente ad abbassare nel giro di pochi mesi la concentrazione di biossido di azoto nell’aria dopo l’infrazione europea.

Nella mattinata di ieri, si fa sapere da Palazzo Vecchio, sono stati fermati 25 veicoli a campione ma non c’è stata alcuna sanzione perché tutti erano in possesso di deroga o immatricolati dopo il 2014. Quattro invece le multe per altre violazioni, tra cui due relative alla patente: una per guida con patente straniera non convertita, una perché il conducente non era in possesso di patente internazionale necessaria per viaggiare in Italia.

"Ringraziamo i fiorentini per aver rispettato l’ordinanza fin dal primo giorno, segno che malgrado le difficoltà causate da questa scelta c’è consapevolezza dell’importanza di migliorare la qualità dell’aria che respiriamo – fa sapere l’assessore all’Ambiente Andrea Giorgio – Le deroghe introdotte per chi lavora con l’auto, concordate con le categorie economiche, e gli incentivi, che sono in vigore da anni e che da ottobre grazie a una trattativa fatta col ministero sosterranno chi dovrà cambiare auto anche acquistandone una usata e dando più risorse a chi ha meno - vanno nella direzione di trovare un equilibrio tra la salute delle persone e le esigenze di lavoratori e famiglie, questione per noi prioritaria perchè stiamo dalla parte delle persone".

Va però detto che, come per la Lombardia e per la città di Genova, che hanno introdotto le stesse limitazioni, lo stop ai diesel Euro 5 (e precedenti) è un obbligo imposto da una sentenza europea che ha condannato l’Italia per il superamento delle soglie di inquinanti nocivi per la salute delle persone, è che è stata trasmessa dal ministero dell’Ambiente alla Regione Toscana.

"Noi abbiamo lavorato per avere meccanismi progressivi, per limitare l’estensione delle aree del divieto che infatti è solo su un tratto dei viali, per avere più incentivi dal governo, per incentivare l’uso i mezzi pubblici e per per rendere la misura meno impattante possibile per chi ha bisogno dell’auto per lavorare, con l’aiuto delle forze economiche della città che ringrazio", conclude Giorgio.