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Bocca e la sicurezza in città: "Risaniamo un quartiere"

Il presidente: "Sono preoccupato per gli episodi di microcriminalità"

"A distanza di un anno rinnovo, perché poco è cambiato, la nostra preoccupazione per i crescenti episodi di microcriminalità che assaltano la nostra città". Per Bernabò Bocca, presidente della Fondazione Cr Firenze, non si può parlare di progetti e “bene comune“ della città, senza dimenticare alcune emergenze. E una di queste è la sicurezza. Non è un caso che importanti progetti del Documento programmatico annuale 2025 guardino in questa direzione, intervenendo direttamente su alcune delle zone più problematiche.

"Vi confermo, come promesso l’anno scorso - ha detto Bocca -, che siamo al lavoro per elaborare un progetto articolato e integrato, che abbia un impatto significativo su un quartiere della nostra città. Purtroppo si sono allungati i tempi, perché le cose vogliamo farle per bene, e quindi occorre stabilire delle sinergie con le istituzioni: da soli questo progetto non possiamo portarlo avanti. Non siamo dunque ancora in grado di poter comunicare il quartiere preso in esame, ma lo faremo non appena sarà pronto. Certamente il nostro obiettivo è di fare tornare Firenze a essere quel salotto che è stato in passato e che merita di essere".

Un impegno sulla sicurezza che Fondazione CR Firenze sta definendo con Palazzo Vecchio, da ll quale manca ancora il semaforo verde e per poter partire operativamente: "Stiamo già dialogando col Comune - ha spiegato il presidente –, e io ritengo che in un paio di settimane vi potremo anche dire quale sia il quartiere in questione".

Ma la presentazione del piano 2025 è stata anche l’occasione per fare il punto sui rapporti con Banca Intesa Sanpaolo, sul rendimento delle quote che la Fondazione detiene sul peso delle azioni stesse sul totale degli asset dell’ente: "Dobbiamo ringraziare due volte Intesa Sanpaolo, anzitutto per i dividendi che ogni anno eroga alla nostra fondazione - ha illustrato Bocca –. Solamente nel 2024 abbiamo percepito 105 milioni di dividendi dalla banca. In secondo luogo, perché la banca è insieme a noi in tanti progetti: Maggio Musicale, palazzo Strozzi, Tutto Merito Mio, ma potrei citarne molti altri. Ma anche sul tema del ‘quartiere sicuro’” il progetto denominato dalla fondazione ‘Strade di comunità. Sono certo che avremo banca Intesa al nostro fianco".

Il presidente Bocca rivendica inoltre una gestione patrimoniale molto solida nel complesso della fondazione.

Quanto proprio alla permanenza della quota nella banca, Bocca conclude: "Deteniamo l’1,8%, siamo molto contenti della nostra partecipazione, al momento siamo dentro i parametri e non c’è nessuna intenzione di vendere. Infatti non è tanto un tema di concentrazione di capitale, ma un tema di capire l’altro 70% del capitale com’è investito: noi quest’anno fino alla fine di ottobre sul patrimonio della fondazione, eccetto la partecipazione di Banca Intesa, abbiamo un rendimento del 12%, quindi significa che il patrimonio della fondazione è gestito molto bene".

Olga Mugnaini