È stata rimandata in tre materie: italiano, spagnolo e matematica. Ha sostenuto gli esami di riparazione a inizio luglio di quest’anno, ottenendo però tre insufficienze e quindi non venendo ammessa alla seconda superiore di un istituto professionale del fiorentino.Un epilogo dolorosa per la minorenne, che tuttavia è stato ribaltato (almeno momentaneamente) da un’ordinanza del Tar di ieri, dopo il ricorso della famiglia contro il ministero dell’Istruzione e del Merito. La giovane - difesa dall’avvocato Paolo Bastianini - è infatti affetta da un disturbo specifico dell’apprendimento che "investe in particolare la scrittura e il calcolo con associate difficoltà nella componente della correttezza della lettura", e per lei il Consiglio di classe a inizio anno scolastico aveva predisposto un piano didattico personalizzato che, secondo il tribunale amministrativo, non è stato pienamente applicato durante le prove estive per l’ammissione alla classe successiva.
In particolare, le strategie didattiche pensate per garantirle una "piena inclusione scolastica" prevedevano degli strumenti di flessibilità nell’esecuzione della valutazione, permettendogli "verifiche orali a compensazione di quelle scritte qualora i risultati di quest’ultime fossero stati incompleti o negativi". Così però è stato solo per spagnolo, mentre per matematica e italiano la prova è stata soltanto scritta. Sia i corsi, sia le verifiche, si legge nel ricorso, non si è verificata "alcuna personalizzazione per gli studenti con Dsa (Disturbi specifici dell’apprendimento)".
Una mancanza che per i giudici potrebbe "incidere sulla legittimità delle valutazioni conclusive".
Quindi per evitare "un danno non riparabile" per il futuro della studentessa, il Tar ha sospeso l’esito dello scrutinio finale e per effetto l’ha ammessa alla classe successiva.
Fino al 26 giugno 2025. Giorno in cui le parti tratteranno il ricorso in udienza. Una promozione a orologeria, pertanto, destinata a far discutere.
P.m.