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Covid, Nursind Toscana: "Le bolle per isolare i pazienti positivi non reggono più"

Il sindacato delle professioni infermieristiche "Il rischio è di ritrovarci per l'ennesima volta, in trincea"

Emergenza Covid

Emergenza Covid

Firenze, 7 luglio 2022 - "Tornano a crescere, anche in ospedale, i numeri dei positivi al Covid. E le 'bolle', cioè quelle stanze singole pensate per tenere in isolamento i pazienti positivi, non reggono più". Lo afferma Giampaolo Giannoni, coordinatore toscano del NurSind, sindacato delle professioni infermieristiche, rilevando come sia di nuovo critica la situazione ospedaliera. "Da qualche giorno - spiega - ci troviamo davanti a una nuova crescita dei contagi in ambito ospedaliero. E la soluzione pensata a livello regionale, vale a dire l'allestimento di 'bolle' dove isolare i positivi al Covid, si è dimostrata inadeguata. Nei reparti ci si è così trovati costretti ad allestire in fretta e furia nuove stanze a più letti per ospitare i pazienti positivi".

Per il Nursind toscano, di fronte a questa quinta ondata di contagi, "bisogna avere il coraggio di riaprire i reparti Covid. È ormai evidente che le 'bolle' non bastano - continua Giannoni -. Certo, questo è impensabile con il personale attuale, ma la Regione ha facoltà di deliberare assunzioni, anche temporanee, che vadano a sopperire questa 'tempesta perfetta' che unisce una nuova ondata Covid, le tradizionali difficoltà estive e la carenza di personale cronica nei nostri ospedali".

In merito ai contagi dei sanitari, aggiunge poi, "dal momento che non sono stati ripristinati i percorsi di vestizione e svestizione separati e il personale lavora a stretto contatto, il rischio sta tornando elevatissimo. Dopo due anni di pandemia e in piena estate una situazione del genere non è concepibile: gli infermieri si trovano già molto stretti, con turni spesso ai limiti. Il rischio è di ritrovarci per l'ennesima volta, in trincea, con sospensione delle ferie e personale richiamato in servizio. Ma gli infermieri, così come il resto del personale sanitario, sono stanchi: non si può pensare di spostare, ridurre o revocare le ferie estive".