Firenze, 25 agosto 2022 - Dopo il caso del Caffè San Marco che si è ritrovato con 22.105.96 euro da pagare di elettricità a fronte di 4.890,13 euro del luglio 2021, sono sempre di più le attività alle prese con i cedolini alle stelle. La Bottega di Pasticceria di via Masaccio per esempio ha ricevuto una bolletta da 20mila euro. Il titolare Simone Bartolini proprio non se lo spiega: “I servizi e gli orari sono gli stessi dello scorso anno – sottolinea -. Sia chiaro, eravamo preparati a possibili aumenti ma non di questo calibro. Nei mesi estivi passati non abbiamo mai superato i 5mila euro. Credo che ci sia tanta speculazione alla radice”.
Per Bartolini “è a rischio la tenuta di tante aziende”. “Non è più conveniente tenere aperto – aggiunge -, se va avanti così saremo costretti a chiudere e mettere in cassa integrazione i dipendenti in attesa di una soluzione”. Il titolare della Bottega di Pasticceria è chiaro: “E' aumentato tutto, materie prime, trasporti etc. Rincari che, a catena, si ripercuoteranno su tutti. Cosa ci aspettiamo dal Governo? Non i bonus che sarebbero inutili ma che interagisca direttamente con i fornitori di energia”.
Simone Cecchini dello Sporting Club Ugolino è amareggiato: 5.801,34 euro a luglio 2022 rispetto 2.014,57 euro di luglio 2021. Siamo spiazzati, più del doppio. Sono quasi 150 euro in più solo di costi dell'elettricità al giorno. Qualcuno deve fare assolutamente qualcosa, altrimenti sarà dura andare avanti”.
E' partita da Firenze l’iniziativa lanciata da Confcommercio che invita tutti gli esercenti ad esporre al pubblico, nelle vetrine delle proprie attività, le bollette del 2022 a confronto con quelle del 2021. Un modo per testimoniare, nero su bianco, l’enorme incremento dei costi di energia e gas, addirittura triplicati nel giro di pochi mesi, e mostrare così a cittadini e cittadine la situazione drammatica che stanno vivendo le imprese. Il direttore generale di Confcommercio Toscana Franco Marinoni non usa giri di parole: “Stanno arrivando migliaia di adesioni Le nostre imprese non hanno bisogno di lavorare, hanno bisogno di guadagnare”. Secondo i vertici della Confcommercio Toscana, l’unica soluzione nell’immediato potrebbe essere quella di sollevare le imprese da alcuni carichi: “Non ci servono nuovi sostegni, inutile erogare aiuti quando poi quello che ci viene dato da un lato ci viene tolto subito dopo dall’altro – dice il presidente Aldo Cursano – meglio sgravare i bilanci da alcuni pagamenti obbligatori, come quelli legati all’Iva”.