LISA CIARDI
Cronaca

Bollette idriche con l’errore. Non si paga, c’è la conciliazione

La Toscana è l’unica Regione ad avere attivato, con Ait e Arera, un servizio gratuito in questo ambito

Bollette idriche con l’errore. Non si paga, c’è la conciliazione

Bollette idriche con l’errore. Non si paga, c’è la conciliazione

Se la bolletta è più cara del previsto per un errore, se c’è stata una perdita occulta gestita in modo improprio, o ancora se si ritiene di essere rimasti ingiustamente senza acqua, si può ricorrere (anche) alla conciliazione extragiudiziale. E sono sempre più numerosi i toscani che sfruttano a questo servizio gratuito per tutelarsi dai disagi subito nell’ambito del servizio idrico. Circa metà del totale dei ricorsi trattati nel 2023 dall’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) sono passati dall’Autorità Idrica Toscana (Ait), permettendo ai cittadini residenti nella regione di ricevere circa 2 milioni di euro a compensazione (su 4 totali a livello nazionale).

Questo, è stato spiegato, non perché qui ci siano maggiori problemi, ma perché la Toscana è al momento l’unica Regione ad avere attivato (nel giugno 2021) un servizio gratuito di conciliazione in questo ambito, consentendo ai cittadini di portare avanti le procedure senza doversi imbarcare in spese aggiuntive. Una tutela importante, che è stata oggetto di un confronto organizzato nei giorni scorsi proprio da Arera e Ait, insieme agli uffici del Difensore civico regionale. Ma perché si ricorre alla conciliazione extragiudiziale? Di solito soprattutto per fatture ritenute non congrue e per addebiti per perdite occulte avvenute a valle del contatore: su 153 pratiche trattate da Ait, l’80% (126) ha riguardato proprio questi temi. Ci sono però anche casi diversi, relativi alla gestione di morosità, sospensioni, contratti, qualità tecnica e allacciamenti.

"Ait e Arera – è stato spiegato presentando i dati del servizio - sono i soggetti a cui i cittadini possono rivolgersi, tramite procedure molto snelle, attivabili direttamente online che portano, nella maggior parte dei casi, a esiti positivi. Tutto questo grazie a un finanziamento europeo che ha consentito di digitalizzare le procedure di gestione del contenzioso di fronte all’Autorità Idrica Toscana". Il tasso di soddisfazione per gli utenti è stato, in Toscana, di oltre il 70%, con accordi raggiunti in media entro 90 giorni. Per chi volesse usufruire del servizio è però opportuno ricordare che, prima di ricorrere alla conciliazione, occorre contattare il proprio fornitore (il gestore del servizio idrico della zona, ovvero Acque, Acquedotto del Fiora, Asa, Nuove Acque, Gaia, Geal e Publiacqua) e comunicargli la natura del disservizio riscontrato. Solo in caso di mancata risposta o soluzione, si potrà contattare Ait e far partire il servizio di mediazione. "La conciliazione nel settore idrico è una risposta molto importante per i cittadini – ha detto Lucia Annibali, difensore civico della Toscana -. Con i nostri uffici, abbiamo svolto attività di mediazione proprio all’interno di questo servizio, con numeri molto soddisfacenti: su 153 richieste ben 117 sono state seguite direttamente dai nostri funzionari".

"Si tratta di un’attività ormaientrata a pieno regione – ha dichiarato Alessandro Mazzei, direttore generale Ait – grazie a un organismo appositamente creato in Toscana, gestito da Ait, insieme al Difensore civico e ai gestori del servizio idrico integrato. Averlo consente a tutti gli utenti che hanno fatto reclamo e non hanno avuto soddisfazione dai gestori di avvalersi di uno strumento indispensabile prima di valutare le vie legali. Una tutela importante per gli utenti, ma anche per evitare di ingolfare i nostri tribunali di pratiche che possono essere risolte con un approccio più conciliativo".