ALESSANDRO
Cronaca

Bonus edilizi, un’amara illusione

Alessandro

Ferrari *

Dall’inizio della pandemia sono cominciate le voci di strabilianti iniziative per far ripartire l’economia. Circa a metà del 2020 ecco spuntare le prime ipotesi del Superbonus che, addirittura, avrebbe consentito risparmi, per i contribuenti, del 110% della spesa. Da quel momento pur in piena pandemia, abbiamo cominciato a essere subissati da telefonate e mail dei condomini che ci chiedevano di convocare le assemblee (vietate per legge) e deliberare subito i lavori (quali?). Finalmente alla fine dell’estate 2020 ecco la legge, con paletti e precisazioni che la rendono molto meno mirabolante delle promesse. Breve valutazione, forse è meglio proseguire e accelerare le operazioni di rifacimento facciate al 90% di detrazione fiscale, meno problemi, più certezze ma soprattutto immediatezza della fattibilità mancando tutti i lacci e lacciuoli che il Superbonus prevede. Via di corsa a convocare assemblee, a spiegare, tutti in una corsa contro il tempo per finire entro il 31 dicembre 2021 visto che il 90 % non lo prorogheranno. Nel frattempo, i costi delle imprese edili crescono. Poco male, tanto nel 90 % non ci sono le regole del Superbonus. Illusi. Ecco il colpo di genio del Governo, decreto antifrode 15721 del 11 novembre entrato in vigore il 12 novembre 2021, retroattivo; anche per il 90% serve la congruità dei prezzi e l’asseverazione del commercialista. E’ il caos. Crollano le certezze, il contenuto delle delibere assunte nell’ultimo anno, non sappiamo più se i lavori, già eseguiti, in corso di ultimazione e solo da collaudare saranno congrui e quindi se i condomini dovranno pagare di più e potranno detrarre e quindi cedere il credito fiscale. Stesso discorso per le imprese che non sanno più quando riscuoteranno e da chi. Per non parlare degli studi di amministrazione condominiale, che devono cominciare tutto da capo. Ma è questo il modo di governare?

* Presidentedi Confartamministratori