Il settembre nero dei pendolari. Treni in ritardo e linee nel caos, ecco chi può chiedere i rimborsi

In tanti sotto la fatidica soglia del 98%: questo dà diritto ad un ristoro sul costo dell’abbonamento. Dalla Faetina alla Pisa-Grosseto, i numeri di Trenitalia

L'interno di un treno (Foto di repertorio)

L'interno di un treno (Foto di repertorio)

Firenze, 28 ottobre 2024 – Cinque linee su 14 sotto la soglia del 98%, che tradotto significa un piccolo ristoro sul costo dell’abbonamento. Il settembre nero dei pendolari è certificato dai dati di Trenitalia, che prendono in considerazione il cosiddetto indice di affidabilità di una linea ferroviaria. E’ stato quindi un rientro dalle ferie particolarmente difficile, specialmente su tutte quelle tratte che in un modo o nell’altro hanno dovuto fare i conti con il maltempo. 

Cosa è l’indice di affidabilità e come si calcola

L’indice di affidabilità è un parametro istituito da Trenitalia che consente di valutare l’efficienza di una linea e che dà diritto da un piccolo rimborso nel caso in cui sia troppo basso. Viene calcolato con una specifica formula che, per ciascuna linea, valuta le soppressioni effettuate e i tempi di ritardo in relazione al servizio programmato. Ai fini del calcolo del coefficiente finale il ritardo dei treni è registrato di norma a destinazione. La soglia sotto la quale scattano i rimborsi, per la Toscana, è indicata nel 98%

Le linee peggiori della Toscana nel mese di settembre

Ritardi e cancellazioni hanno portato ben cinque linee su 14 sotto al 98%. La peggiore in assoluto è stata la Pisa-Livorno-Grosseto, tratta che comprende anche la Campiglia-Piombino e la Cecina-Volterra. L’indice di affidabilità del mese di settembre si è attestato al 90,18% ed è stato pesantemente influenzato dal maltempo che ha falcidiato la Val di Cornia e la Valdicecina, causando anche la morte di due turisti tedeschi (nonna e nipotino di tre mesi, quest’ultimo ancora disperso). Male anche la Firenze-Viareggio, con un indice di affidabilità del 97,29%, mentre la Faentina si attesta al 97,70%. Seguono la Pisa-La Spezia (97,83%) e la Prato-Bologna (97,93%). Per tutti i pendolari che si muovono su queste linee c’è la possibilità di chiedere i rimborsi.

Come funziona il rimborso

Il bonus regionale scatta quando la relazione indicata sull’abbonamento è interamente compresa all’interno di una sola delle 14 linee, e quest’ultima nel mese di riferimento risulta avere un indice inferiore al 98%. Il rimborso scatta anche se il pendolare si muove su due o più linee, ma in questo caso è necessario consultare il sito di Trenitalia per capire qual è la linea assegnata a quell’abbonamento e verificare che l’indice sia effettivamente al di sotto della soglia. Per gli abbonamenti mensili, il rimborso è pari al 20% del valore dell’abbonamento, mentre per gli annuali si va al 10% del valore di 1/12 dell’abbonamento per ciascun mese di mancato raggiungimento dell’indice di affidabilità della linea. Per gli abbonamenti mensili Pegaso il bonus è del il 15% del valore della sola tariffa extraurbana, per gli annuali Pegaso si scende al 7,5% del valore di 1/12. I rimborsi si possono chiedere in tutte le biglietterie della Toscana