
Boom di aspiranti medici Il test fra paura e batticuore
di Gabriele Manfrin
Il cardiologo, il chirurgo, lo psichiatra. Su cosa faranno da grandi, i ragazzi che ieri hanno sostenuto il test di ammissione a medicina, hanno le idee chiare. Le strade sono ancora lunghe, ma l’esame è il primo grande scalino da superare per entrare nell’Olimpo, o meglio in università. Alla sede di viale Morgagni, verso le 9.30 iniziano a uscire i primi studenti. Le loro espressioni sono sollevate. "E questa è andata" sembrano dire gli occhi. Mentre i ragazzi del turno successivo sono immersi negli appunti. Un ripasso rapido, un bel respiro. Essere ammessi può cambiare le loro vite. E lo sanno.
Fuori dall’aula c’è anche qualche genitore in supporto. Chimica, fisica, ragionamento e comprensione del testo, sono solo alcune delle materie del test, aperto per quest’anno anche agli studenti di quarta superiore. Tra i candidati, c’è chi ha investito molto sulla preparazione. Come Matilde Viti, studentessa di psicologia, che per la prova si è affidata al pre-corso di test buster.
"Non era difficilissimo – dice – il corso di allenamento mi è stato utile. Ho fatto prima delle lezioni di teoria e poi delle sessioni di pratica ad aprile, e altre in questi giorni. Fisica e matematica sono state le più toste. Mentre biologia era praticabile. Fare quiz e simulazioni mi ha aiutato davvero, ma non farsi prendere dal panico è tutto. Ci spero dai". Ma anche arrivare da una scuola scientifica, può fare la differenza. Lo sa bene Arianna Salvini, studentessa del classico, che non aveva mai trattato le materie del test: "La parte di chimica e di biologia è stata più dura per me – spiega – facendo il classico ho meno dimestichezza. La comprensione del testo credo che sia andata bene. Non c’è dubbi che Il test si affronti più facilmente venendo dallo scientifico".
Dicevamo degli studenti di quarta, tra questi c’è anche l’aretino Francesco Menchetti, arrivato per capire che aria tiri al test: "Direi che è andato bene – dice – ancora non sono in quinta, quindi la mia preparazione non era eccellente. Mi concentrerò sull’anno prossimo. Studiare allo scientifico mi permette comunque di avere confidenza con certe materie". Quest’anno c’era la possibilità di partecipare a due test, uno ad aprile e uno in questi giorni. Per l’ammissione verrà scelto il risultato migliore tra le due prove. Tra quelli che hanno partecipato a entrambi c’è Elisa Menichetti, studentessa universitaria di Ctf (chimica e tecnologie farmaceutiche).
"La medicina è una grande passione – spiega – rispetto ad aprile è andato peggio. Le domande erano abbordabili. L’ho ritentato per vedere se andava meglio. Puntavo molto sulla chimica. Nel caso in cui non entrassi, proseguirei con il mio indirizzo". Ma tra i candidati c’è anche chi ha le idee chiare, come Leonardo Paolini 20 anni, studente di biologia, che al test di aprile ha preso 99 percentili. "Il sogno è diventare un chirurgo – dice – Ho studiato tutto l’anno, ma Il test era più difficile rispetto ad aprile. Mi sentivo comunque preparato". O come Giuseppe Izzo, che ha incontrato qualche difficoltà logistica durante l’esame: "Voglio diventare un cardiochirurgo – spiega – Purtroppo mentre facevo l’esame si è bloccato il pc. Ho perso parecchio tempo" conclude. Ora, per tutti, le dita resteranno incrociate fio al giorno del verdetto.