Ci sono parole dei dialetti o delle lingue locali praticamente intraducibili, come la fiorentina “bórda!“, tipica esclamazione di stupore, con un significato semantico davvero difficile da restituire in italiano.
E proprio “Bórda!“ è il titolo di un progetto di podcast interamente dedicato alla straordinaria ricchezza linguistica del nostro Paese, nato all’interno dell’Unità fiorentina dello Spoke 2, costituita nel Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Firenze, la cui attività si inserisce nel quadro del PE 5 Changes Cultura umanistica e patrimonio culturale come laboratori di innovazione e creatività finanziato dai fondi Pnrr.
Il primo podcast debutterà venerdì, in occasione della Giornata Nazionale dei Dialetti e delle Lingue Locali, col coordinamento del professor Neri Binazzi, docente di italianistica all’Università fiorentina: "L’iniziativa nasce dall’esigenza di condividere con un pubblico ampio e non specialistico i risultati di ricerche complesse e approfondite - spiega Binazzi –. La prima è rappresentata dalle indagini sul campo, svolte sull’intero territorio nazionale, che hanno prodotto la base di dati di riferimento della monografia sulla morfosintassi dei dialetti italiani conosciuta in ambito scientifico come “Manzini-Savoia”, e della quale l’unità fiorentina ha progettato e concluso digitalizzazione e immissione in rete sul sito web istituzionale progettato per lo Spoke2. La seconda base di dati sono i materiali raccolti per la costituzione del Vocabolario del Fiorentino Contemporaneo (Vfc) in corso di realizzazione presso l’Accademia della Crusca a partire dai primi anni Duemila".
Un ulteriore contributo è offerto dal progetto “Dialetti al cinema: viaggio in Italia”, che analizza l’evoluzione dell’immagine delle lingue regionali nel grande schermo.
“Bórda!” si articola in una serie di 12 episodi, ciascuno della durata di circa 30 minuti. Strutturati come interviste, i dialoghi vedono la partecipazione di esperti linguisti che, stimolati dal conduttore, offrono spunti di riflessione accessibili ma rigorosi sulla diversità linguistica italiana. Gli episodi esploreranno vari aspetti della diversità linguistica italiana, adottando punti di vista diversificati: dalle interviste con esperti, a informazioni linguistiche approfondite, fino ad affrontare temi legati al cinema dialettale.
"I diversi dialetti e vernacoli rappresentano un patrimonio integrativo molto importante per l’italiano – prosegue Binazzi –. Del resto la nostra lingua fino a poche generazioni fa era prevalentemente scritta, mentre per tutto il resto ce la sbrigavamo con i dialetti, che ancora oggi sono una risorsa che non sostituisce ma aggiunge".
Ma il fiorentino, è dialetto o altro? Il professor Binazzi ricorda che anticamente il latino si è diffuso nelle diverse aree della penisola, creando molte lingue locali: "Il fiorentino, per il suo prestigio letterario, è diventato riferimento della lingua nazionale, e una sezione dello stesso fiorentino è diventato esso stesso italiano, mentre una parte non è stata traslata, rimanendo lingua delle occasioni quotidiane".
Qualche esempio? Dal famoso bischero, trombaio o ganzo, esclamazione quest’ultima, al pari di bórda, difficilmente traducibili.