Firenze, 7 novembre 2024 – Trapiantato da diversi anni sulle colline di Impruneta, senza mai recidere il cordone ombelicale che lo lega alla sua terra, nel bene e nel male. Si possono riassumere così i 69 anni di vita di Pasquale Conidi, calabrese di Stefanaconi, in provincia di Vibo Valentia, ritenuto il fulcro di un’associazione per delinquere, finalizzata al traffico di stupefacenti, che avrebbe importato cocaina sulle principali piazze italiane, tra cui Firenze.
L’inchiesta, condotta dai carabinieri e coordinata dal sostituto procuratore Leopoldo De Gregorio della Direzione distrettuale antimafia di Firenze, è culminata nelle scorse ore nell’esecuzione di sette misure cautelari - di cui quattro in carcere - nonché di 18 decreti di perquisizione nei confronti di altrettanti soggetti disseminati nelle province di Firenze, Lecce, Cosenza, Torino, Prato e Vibo Valentia. E anche il sequestro di un’abitazione a Firenze, ai fini della confisca “allargata“.
Il provvedimento cautelare, spiega una nota del comando provinciale dell’Arma di Firenze, è stato adottato, in parziale accoglimento della richiesta avanzata dal pubblico ministero, sulla base delle risultanze di un’articolata attività di indagine del Nucleo Investigativo di Firenze, sviluppata tra gennaio 2021 e la fine del 2022, che ha consentito di lumeggiare i rapporti criminali tra soggetti di origini calabresi stabilmente residenti in Toscana e altri corregionali, delle province di Vibo Valentia e Reggio Calabria. Nonché documentare, spiegano ancora gli inquirenti, le trattative per l’approvvigionamento di ingenti quantitativi di cocaina destinata al nord Italia, individuando il fornitore dello stupefacente, della provincia di Reggio Calabria, e il “broker” (che, ricevendo le richieste di partite di droga, si occupava di riportare gli ordini al fornitore ), della provincia di Vibo Valentia.
L’inchiesta avrebbe inoltre consentito di tracciare le direttrici di trasporto delle partite di stupefacenti, trasferite dalla Calabria alle principali piazze di smercio del centro-nord Italia (tra cui le città di Roma, Firenze e Torino), a bordo di auto opportunamente modificate con doppifondi.
Nel corso delle indagini sono stati eseguiti anche sei arresti di corrieri, in flagranza di reato, e sequestrati circa 7,6 chili di cocaina, 650 grammi di marijuana, 20.000 euro in contanti e orologi di valore.
Conidi, nei confronti del quale il giudice ha disposto la custodia cautelare in carcere (e i domiciliari per la sua compagna), era già stato arrestato e condannato per il possesso di uno di questi carichi di droga.
Durante i mesi di lavoro dei carabinieri, è emerso il progetto, stoppato sul nascere, di un attentato ai danni di un soggetto di Stefanaconi come conseguenza di dissidi legati al traffico di stupefacente, sottoponendo a sequestro una pistola clandestina (una Beretta calibro 7.65) e traendo in arresto l’incaricato in procinto di eseguire l’omicidio.
La Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze ha diretto le indagini anche in collegamento con altre procure distrettuali antimafia italiane e con il supporto della Direzione Nazionale Antimafia, per i profili di coordinamento nazionale, e non si escludono ulteriori sviluppi.