Firenze, 13 ottobre 2024 – Una testata gli ha spaccato il setto nasale, a scuola, durante l’orario di lezione. Bullismo, violenza gratuita o un gesto sconsiderato di un ragazzino di dieci anni nei confronti di un coetaneo? Qualunque sia la spiegazione, è un episodio choc quello accaduto nei giorni scorsi, in una scuola elementare del quartiere di Rifredi: la vittima, che frequenta la quinta, ha per il momento sette giorni di prognosi, ma con ogni probabilità si moltiplicheranno fino a trenta.
Non è perseguibile alcun reato “penale“, perché il giovane additato come colui che avrebbe sferrato il colpo non è imputabile per la sua età. Ma potrebbero innescarsi profili di responsabilità civile, anche a carico del corpo docente che non avrebbe adeguatamente sorvegliato la scolaresca in un momento di svago. La famiglia dello studente ferito ha dato mandato all’avvocato Gianni Salocchi di intraprendere la strada più consona affinché il danno venga riparato, considerando pure che il fatto è avvenuto mentre i ragazzi erano in custodia dell’istituto scolastico.
I fatti risalgono alla mattina dello scorso martedì. I due ragazzi non frequentano la stessa classe, ma due quinte differenti. La testata sarebbe stata sferrata dal compagno di scuola mentre un gruppetto di scolari stava giocando all’intervallo. Una “lite” fra loro avrebbe innescato l’episodio di violenza, all’improvviso. Ma in passato, il ragazzino colpito dalla testata, figlio di immigrati, avrebbe subito altre prepotenze dai bulli di turno: un giorno, è stato riferito dalla famiglia, per irriderlo un compagno gli avrebbe tirato giù i pantaloni davanti a tutti.
Per questo motivo, i genitori del ragazzo pretendono che non venga archiviata frettolosamente come una “ragazzata“. Sono stati altri alunni della scuola elementare, che hanno assistito alla scena, a chiamare gli insegnanti per segnalare ciò che era appena accaduto. La scuola ha poi avvisato la famiglia del ragazzino. Dopo essere andato a prenderlo dolorante e in lacrime, la madre ha accompagnato il figlio al vicino pronto soccorso del Meyer, dove è stato refertato per la frattura composta delle ossa nasali.
Il ragazzino non conosceva neanche il nome dell’aggressore. Dopo alcuni accertamenti, è stato identificato grazie anche a una telefonata di scuse dei suoi genitori all’altra famiglia. Ma, come detto, l’accaduto non far star tranquilli. Che si tratti di bullismo verso un ragazzino meno intraprendente degli altri, o “soltanto“ di violenza, in ogni caso si tratta di un’azione preoccupante.