di Francesco Ingardia
"Sui bus turistici abbiamo iniziato a fare una serie di controlli perché ce ne sono tantissimi irregolari". E ancora: "Stiamo lavorando per fare in modo che i bus turistici non entrino in qualsiasi parte della città". Parola della sindaca Sara Funaro. La stretta è servita. E la guerra ai conducenti furbetti pure. Una morsa che corre lungo un doppio binario. Il piano in dieci punti per il turismo sostenibile presentato ieri dalla sindaca e dall’assessore al Turismo Jacopo Vicini. Scolpito e plasmato per "tutelare Firenze", per rendere la "città vivibile", a misura dei fiorentini. Sperando più prima che poi di convincere Palazzo Chigi ad estendere la discplina speciale per Venezia anche a queste latitudini.
Punto 5 del piano: “implementazione dei controlli sui servizi turistici, anche mediante strumenti informatici“. Tradotto: intelligenza artificiale. "C’è un sistema già utilizzato in Spagnacapace di incrociare i dati di tutti i siti e le piattaforme web esistenti", spiega Funaro. La quale freme per l’implementazione della ’Dashboard turistica’ (punto 10) in cui fa confluire i macro dati sul turismo. Compresa la movimentazione dei mezzi su gomma pesante.
Lampante la concentrazione dei bus sul Lungarno della Zecca, con pullman parcheggiati quotidianamente in terza-quarta fila per il carico-scarico di turisti mordi e fuggi. A questo si somma la piaga delle manomissioni dei conducenti alle On Board Unit (Obu). Una scatoletta a bordo dei veicoli per geolocalizzazione e pagamento elettronico dei servizi di mobilità come i ticket d’ingresso. Qui si insinua il ’barbatrucco’: con la manomissione, aggirando il tracciamento, i servizi aumentano, i rcavi pure, l’accesso rimane singolo e il rischio di sanzioni è ridotto al minimo. Per un giro d’affari stimato in milioni di euro.
Sul punto i grillini annunciano battaglia con il deposito di un question time in consiglio comunale: "Sono mesi che come Movimento 5 Stelle denunciamo l’invasione dei bus turistici in città. E avevamo ragione, visto quanto sta emergendo sui furbetti dei bus che staccano gli Obu dai propri mezzi - attacca il capogruppo a Palazzo Vecchio Lorenzo Masi -. Il Comune, al fine di incentivare l’installazione di questi apparati, ha concesso tariffe scontate per chi ha deciso di montarli ma purtroppo c’è chi se n’è approfittato. Molti di questi bus, ottenuto il permesso d’ingresso alla Ztl staccano l’apparecchio per viaggiare indisturbati per la città, entrando ed uscendo dal centro quante volte vogliono. Per quale motivo il Comune non ha riscontrato il distacco dell’Obu? Quanti sono i mezzi che hanno chiesto ed ottenuto l’Obu nell’ultimo anno? E quanti quelli che poi lo hanno staccato? Che sanzioni sono previste?".
Una prima risposta verterà sull’operato della polizia municipale, "concentrata a fare controlli e sanzioni". Ma lo sguardo di Funaro è puntato sul secondo binario, quello che porta a Roma. Più precisamente al ministero dei Trasporti: "Quando il Mit ci darà il via libera per far partire il monitoraggio dello scudo verde controlleremo l’ingresso di tutti i bus turistici in città. Non ci sarà più possibilità per gli autobus irregolari. Dovranno essere regolari per forza, con il ticket d’ingresso pagato, altrimenti partiranno sanzioni immediate", la rassicurazione della sindaca. Nel frattempo, a Palazzo Vecchio non resta che lavorare a colpi di atti d’indirizzo tesi a modificare il Regolamento Unesco per controllare il fenomeno dell’overtourism, sfruttando la sponda del Testo Unico in regione arrivato alle sue battute finali. Ma l’auspicio di Funaro sullo Scudo Verde è ottenere quanto prima il via libera per l’accensione. Su turismo e affitti brevi, è quello di trovare col governo "punti d’incontro" già dal G7 che parte oggi, lavorando ai fianchi il ministro Santanchè sulla legge speciale modello Venezia con cui "tutto sarebbe molto più semplice".